Lo scorso 21 dicembre è stato presentato a Napoli, presso l’isola C5 del Centro Direzionale, il volume “Le specie animali cacciabili in regione Campania”.
La pubblicazione, risultato della collaborazione tra l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania e il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni animali dell’Università “Federico II” di Napoli e curato da Luigi Esposito, Regina Annarumma, Fabio Procaccini e Nadia Piscopo, accende i riflettori sulla fauna omeoterma oggetto di prelievo venatorio in Campania.
Nel corso del suo intervento, l’assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Caputo, ha evidenziato l’impegno profuso dalla struttura per l’ottimizzazione delle funzioni amministrative in materia di protezione e gestione della fauna selvatica e, più in generale, sul fronte della biodiversità e degli ambienti naturali e seminaturali, incluse le aree in cui è consentito il prelievo venatorio. Punta di diamante dell’azione posta in essere dall’Assessorato è stata l’implementazione delle attività attribuite all’Osservatorio Faunistico Venatorio Regionale, al quale, di recente, è stato assegnato il compito di redigere il nuovo Piano Faunistico Venatorio Regionale per il decennio 2024-2033.
Luigi Esposito, docente di Allevamento faunistico e venatorio presso l’Ateneo federiciano, ha illustrato il contenuto della pubblicazione, che fornisce chiare indicazioni ai cacciatori per lo svolgimento dell’attività venatoria ai sensi della normativa nazionale e regionale vigente, nell’ottica della conservazione della fauna selvatica. A tale scopo, nel volume, per ciascuna delle 30 specie animali che possono essere oggetto di prelievo venatorio in Campania, è presente una scheda con foto, ciclo biologico e riproduttivo insieme alle indicazioni sul periodo migratorio.
Flora Della Valle, dirigente regionale dell’Uod Ambiente, Foreste e Clima, ha definito il contenuto del volume, oltre che semplice e accessibile, anche esaustivo sulla materia, evidenziando che il rispetto delle specie animali protette e delle aree protette in Campania rimanda all’importanza della biodiversità tra specie (animali e vegetali). Inoltre, ha ricordato che al termine della COP15, la Conferenza delle Parti della Convenzione sulla Diversità Biologica che si è svolta di recente a Montreal, è stato assunto l’impegno di aumentare le aree protette dal 17% al 30% nel corso dei prossimi 30 anni.
Regina Annarumma, referente per la materia faunistico-venatoria dell’Uod Agricoltura urbana e costiera, ha ricordato che la pubblicazione, nata da un’idea condivisa con il compianto dirigente regionale Francesco Massaro, sarà anche di utilità per coloro che devono superare l’esame per l'esercizio dell’attività venatoria nel riconoscimento delle specie animali per le quali è consentita la caccia in Campania.
Alla presentazione sono intervenuti il colonnello Angelo Marciano, comandante del reparto dei carabinieri forestali del Parco Nazionale del Vesuvio, e i rappresentanti delle associazioni venatorie e ambientaliste.