L'assessorato all’agricoltura della Regione Toscana in un comunicato tira le somme sulle attività di vigilanza e controllo sulla gestione faunistica.
La prima valutazione si concentra sul numero di interventi a difesa dell’attività agricola dagli attacchi degli ungulati. In questo ambito, nel 2022 sono stati 393 gli interventi diretti degli agricoltori muniti di porto d’armi.
Un numero importante legato alla recente delibera della giunta regionale 515 del 2021 che, grazie al coordinamento immediato della Polizia provinciale, consente a molti agricoltori in forma singola di intervenire all’interno della propria azienda per abbattere gli ungulati che minacciano le colture, o di sistemare gabbie o recinti per effettuare catture.
Il 2022 è stato anche il primo anno in cui la Regione ha fornito agli organi di vigilanza gli obiettivi generali e specifici da raggiungere, in modo tale che il contributo erogato fosse legato alle attività effettivamente svolte, oltre che ad una parte fissa riferita ai parametri territoriali come per esempio la superficie, l’asperità, le acque interne o l’insularità.
Nel complesso, sono stati 8.138 i servizi di vigilanza svolti direttamente dagli agenti delle Polizie provinciali, 695 i controlli contro l’attività illegale di “posta alla beccaccia”, 53 gli interventi coordinati per recupero della fauna ittica a rischio e quelli di emergenza per la sua tutela. Infine, 7.279 sono stati gli interventi di controllo ai sensi dell’art. 37 L.R. 3/94 e 677 le guardie venatorie o ittiche volontarie coinvolte.
La Regione ha contribuito anche al potenziamento dei Corpi di vigilanza provinciale, che sono passati dai 143 agenti del 2019 ai 162 del 2022.
“Un ringraziamento va ai presidenti di Provincia, Upi Toscana e ai comandati per il lavoro svolto – conclude Saccardi –; da parte, sua la Regione conferma la volontà di tutelare e gestire il territorio e le sue risorse. Continueremo con queste procedure anche nel 2023, dove verranno aggiornati gli indirizzi generali e specifici per le Polizie delle Province e della Città Metropolitana di Firenze, avendo così uno strumento dinamico per orientare le attività di vigilanza in base alle necessità individuate, alle istanze territoriali e dei portatori di interesse”.
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