Coldiretti Lombardia si riferisce all'assurdo ripescaggio di un cinghiale nel naviglio Grande di Milano avvenuto ieri mattina per rilanciare l'allarme fauna selvatica in Italia. Il presidente di Coldiretti Lombardia Nino Andena ribadisce che la situazione ormai non è più soltanto un fatto economico ma un problema di ordine pubblico, il pericolo insomma non è più solo per l'agricoltura, ma anche per l'incolumità della popolazione.
“L'allarme per la presenza di animali selvatici come i cinghiali che stanno mettendo a rischio la vita quotidiana delle persone si estende da Milano a molte altre Regioni italiane – dichiara Andena - con ripetuti casi di incidenti stradali, allevamenti decimati, migliaia di campi con i raccolti distrutti da gruppi di cinghiali guidati da animali fino a oltre 150 chili di peso che arrivano fino dentro le case”.
“Negli ultimi dieci anni, - ricorda Coldiretti - gli animali selvatici si sono quasi decuplicati e l'aumento di cinghiali e altri ungulati ha messo in allarme non solo le imprese agricole, ma anche la societa' e l'ambiente. Oltre ai pericoli per le persone, la moltiplicazione degli animali selvatici sta provocando gravi perdite economiche con i danni causati dalla fauna selvatica che hanno superato in Italia i 70 milioni di Euro all'anno stimati da un rapporto Eurispes”.
Non sono solo i cinghiali a preoccupare i coltivatori "oltre alla fauna selvatica autoctona - ha dichiarato Andena – e in particolare ai grandi ungulati, gravi problemi derivano anche da altre specie selvatiche, inselvatichite od "aliene" come nutrie, piccioni, storni, passeri, cormorani, aironi, ecc. che, proliferate ben oltre i limiti, fanno quotidiane incursioni nei campi, devastando le colture, negli allevamenti ittici, nelle aziende, provocando danni economici e sanitari".