Con un'interrogazione all'Assessore all'Agricoltura, il consigliere regionale PD in Emilia Romagna Massimo Bulbi, sottoscritta da altri 7 consiglieri colleghi di gruppo, ha chiesto alla Regione di adottare, come prossimo calendario venatorio quello della stagione 2021 - 2022, dato che permetteva la caccia di tutte le specie fino al 31 gennaio e non ha avuto stop al Tar.
Bulbi, sottolinea come, a seguito di una lunga battaglia legale messa in atto dalle associazioni ambientaliste, si è arrivati alla definitiva pronuncia del Consiglio di Stato che ha disposto la sospensione dell’ultimo calendario venatorio adottato dalla Regione a cui si è aggiunta la sottrazione di una giornata aggiuntiva di caccia dal 3 ottobre al 30 novembre e la chiusura del prelievo venatorio di alcune specie cacciabili (la beccaccia al 31 dicembre, i turbidi al 9 gennaio 2023 e gli acquatici al 19 gennaio 2023).
Stante la situazione creatasi che per il consigliere dem “lede i diritti dei cacciatori, poiché essi si aspettano di poter cacciare per l’intera stagione per cui hanno pagato la licenza, comprese le tasse di concessione governativa e regionale”, viene proposta l’adozione, quale prossimo calendario venatorio regionale, di quanto riportato nel documento 2021/2022 “che non è stato oggetto di alcun ricorso ed è stato applicato nella sua interezza, che permetteva la caccia di tutte le specie fino al 31 gennaio, circostanze che dimostrano il buon equilibrio che tale Calendario aveva raggiunto”.
L’Assessore all’agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca Alessio Mammi, replicando ai quesiti posti, ha chiarito che il calendario venatorio regionale è un processo di mediazione tra regolamenti europei e nazionali, pareri di Ispra e segnalazioni dei vari uffici preposti alla vigilanza. “A seguito del pronunciamento del Consiglio di Stato -ha proseguito Mammi- la giunta ha dovuto sospendere il regolamento vigente, ma ha sollecitato fin da subito il Tar dell’Emilia-Romagna a pronunciarsi specificamente su tale documento entro il 31/12, anche se fino ad ora non abbiamo avuto riscontro”.
Confidando sulla bontà dei calendari approvati nel 2021 e 2022 e avendo già avviato la consultazione con i portatori di interessi per la stesura del calendario venatorio 2023-2024, Mammi dichiara comunque “che da quei calendari ripartiremo perché li riteniamo ampiamente aderenti alla sostenibilità ambientale richiesta”.
Massimo Bulbi si è detto soddisfatto delle risposte ottenute e, auspicando un rapido pronunciamento del Tar, conferma il giudizio positivo sui calendari venatori adottati dalla Regione Emilia-Romagna nel recente passato. (Regione Emilia Romagna)