E' convocato per venerdì 3 febbraio alle 10.30 il Comitato faunistico venatorio della Sardegna per discutere del possibile ampliamento della stagione venatoria al cinghiale per tutto il mese di febbraio come annunciato negli scorsi giorni.
L'assessore della Difesa dell’Ambiente, Marco Porcu, infatti ha annunciato "per un controllo più efficace della specie" la volontà di prorogare l’esercizio venatorio, esclusivamente per il prelievo del cinghiale, almeno nelle quattro domeniche del mese di febbraio”.
La richiesta - si legge nel comunicato regionale - tiene anche conto del fatto che in Sardegna, a differenza delle altre Regioni, la caccia è consentita esclusivamente per due giorni alla settimana.
E' palese in questa ed in altre circostanze che per risolvere i problemi di gestione ordinaria e straordinaria (il cinghiale va tenuto sotto controllo per la PSA, oltre che per i danni) si faccia frequentemente affidamento sul contributo volontario e gratuito dei cacciatori, visti sempre di più (e a dirlo è la stessa recentissima modifica della legge 157) come una facile via per sopperire alla mancanza di personale e di fondi. Sarebbe bene, visto che il cacciatore è una risorsa, che in corrispettivo si vedesse anche qualche sforzo per favorire le altre cacce tradizionali.
E' quanto fa notare sulla sua pagina facebook Marco Efisio Pisanu, sottolineando che, dato che l'allungamento della stagione al cinghiale non è un regalo ai cacciatori ma una palese ammissione di difficoltà, sarebbe il caso di fare fronte comune e pretendere le necessarie modifiche alla legge regionale che possano dare dignità a tutte le forme di caccia. Lo scrive pubblicando un documento di qualche settimana fa della Provincia Sud Sardegna nel quale una delle zone autogestite viene informata che per la nobile stanziale non potranno essere liquidate per intero le somme spese per i censimenti di lepri, pernici e conigli, a causa del mancato finanziamento da parte della Regione. Censimenti che, occorre ricordare, sono necessari a norma di legge per poter autorizzarne la caccia anche su territorio libero.
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