Con l’invio di un nuovo parere motivato la Commissione Ue ha invitato la Francia a porre fine a metodi di caccia e di cattura non permessi dal diritto comunitario. Un attacco diretto dunque alle cosiddette “cacce tradizionali” ancora praticate in deroga alla Direttiva Uccelli.
“La Francia ha autorizzato metodi di cattura di uccelli cacciabili, quali l'uso di reti e gabbie trappola per le allodole, i colombi e le tortore, che non sono selettivi e sono vietati dalla direttiva”. Rientrano nella procedura di infrazione inoltre l’uso di sostanze collanti per la cattura dei tordi e la riapertura annunciata della caccia primaverile all'oca selvatica, pratica sistematicamente autorizzata o tollerata in passato in violazione della direttiva.
La Commissione ricorda che gli Stati membri possono derogare a talune disposizioni della direttiva, ma solo a rigide condizioni, che nella fattispecie non sono soddisfatte, soprattutto perché le allodole catturate non sono in buono stato di conservazione e sono in rapido declino. A ciò va aggiunto il fatto che rimangono vittima delle trappole e sono danneggiate specie protette come ortolani e cardellini. Secondo la Commissione Ue la Francia non ha riferito in modo esauriente in merito alle deroghe, come prevede la direttiva. Si tratta di requisiti fondamentali per la protezione della biodiversità in tutta l'UE, come enfatizzato dal Green Deal europeo e dalla strategia sulla biodiversità per il 2030.
La procedura contro la Francia è iniziata alcuni anni fa. Nel luglio 2019 era stata inviata una lettera di costituzione in mora, cui ha fatto seguito un parere motivato nel luglio 2020. Nel marzo 2021 la Corte di giustizia dell'UE ha sviluppato l'interpretazione giuridica della nozione di selettività e di presenza di alternative con la sentenza nella causa C-900/19. Alla luce dei criteri stabiliti dalla Corte di giustizia dell'UE, la Commissione ha ora aggiunto alla sua analisi la non selettività dei metodi di caccia citati. La Commissione ha pertanto deciso di inviare un parere motivato supplementare alla Francia. Ora il governo francese ha 2 mesi per rispondere e adottare le misure necessarie, trascorsi i quali la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell'UE.
Nel commentare la decisione della Commissione, la Federazione Nazionale dei Cacciatori Francesi parla di un attacco ideologico contro le cacce tradizionali nel loro insieme. “La Commissione ritiene che sia meglio uccidere gli uccelli con un'arma da fuoco, piuttosto che utilizzare pratiche di caccia ancestrali tramandate di generazione in generazione, che riguardano solo una piccola quota di prelievo. La Commissione è inoltre attenta a tenere la porta ben chiusa a qualsiasi discussione riguardante la caccia all'oca di febbraio. Preferendo continuare ad autorizzare la macellazione massiccia di oche in Europa al di fuori della stagione di caccia, purché i cacciatori francesi non possano ucciderne qualcuna a febbraio, destinata ai loro piatti". La FNC ricorda che il declino della biodiversità non è legato alla pratica della caccia.
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