Già da alcune settimane il mondo venatorio toscano è in fermento per le possibili restizioni alla caccia che potrebbero arrivare a seguito del processo di rinnovo del piano integrato del Parco regionale San Rossore Migliarino Massaciuccoli, sulle quali ha sollecitato confronti con la dirigenza dello stesso, senza però arrivare a soluzioni condivise.
Ma una reazione pare che ora sia arrivata. Il Presidente del Parco Lorenzo Bani, è su tutte le furie per una lettera delle associazioni venatorie ai cacciatori. "Le sezioni provinciali delle associazioni Enalcaccia, Federcaccia, Libera Caccia e Arci Caccia - scrive Bani - hanno chiesto ai loro iscritti di non partecipare al bando del Parco per il reclutamento di personale da utilizzare per il contenimento degli ungulati, per sviluppare una sinergia tra guardia parco e cacciatori attraverso la caccia di selezione in tutto il territorio, controllata e guidata dai guardia parco stessi".
"I confronti fanno bene perché fanno crescere ma i ricatti delle associazioni venatorie sono inaccettabili" sbotta dunque il Presidente del Parco. "Il piano - spiega Bani - ha l’obiettivo di preparare il Parco ad affrontare meglio le sfide del futuro e del presente, a essere sempre di più modello per lo sviluppo sostenibile e motore della cultura ambientale del territorio. E’ in base a questo principio che nel Parco si stanno individuando zone a diverso grado di conservazione e fruizione, ma che siano aree interne o contigue saranno sempre aree Parco. Detto questo i ricatti sono inaccettabili, a maggior ragione in un momento in cui stiamo valutando le esigenze di tutti per trovare un equilibrio positivo".
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