Sentenza importante nelle Marche. Il Tar ha esaminato unitamente il ricorso proposto dagli ambientalisti e quello di Federcaccia contro il calendario venatorio regionale 2022/2023 delle Marche.
"Infatti - commenta in una nota Fidc Marche - i Giudici, contrapponendo le rispettive opposte tesi, hanno intanto respinto il ricorso degli ambientalisti (salvo le due giornate aggiuntive di caccia nei mesi di ottobre e novembre ridotte a una), ma quello che più conta sono pervenuti ad affermare principi di assoluto interesse, anche per il futuro: la genericità dei pareri resi annualmente dall’Ispra; la prevalenza delle motivazioni recate dal calendario venatorio rispetto al parere dell’Ispra; l’obbligo per gli ambientalisti di confutare specificamente le motivazioni della Regione, non limitandosi solo ai rilievi dell’Ispra; la conformità del comma 1 dell’art. 18 L. 157/1992 al principio di precauzione, senza alcun pericolo di confusione e di perturbazione tra le specie".
Secondo Fidc una vittoria non solo dal punto di vista tecnico-giuridico, ma anche tecnico-scientifico, "anche se - scrivono da Fidc - resta il disappunto nei confronti della Regione Marche per quella parte di previsioni di calendario che hanno acriticamente accettato il parere ISPRA.
Bene anche secondo ANLC Marche "il Tar nelle motivazioni della sentenza è stato chiaro ed esaustivo ed ha tracciato la strada per i prossimi calendari venatori. Calendari venatori che, con il supporto di dati e monitoraggi da parte della Regione, non potranno più essere messi in discussione da attacchi ideologici delle associazioni ambientaliste pur soddisfacendo le legittime aspettative dei cacciatori". Anlc scrive anche di non essere d'accordo pienamente con il comunicato di Fidc in quanto "i dati resi parzialmente dalla Regione Marche in relazione alle giornate aggiuntive di caccia nel periodo ottobre – novembre 2022, non sono stati sufficienti a giustificare e garantire le 16 giornate aggiuntive". "Va detto - aggiunge Anlc - che le tesi sostenute dai tecnici di Federcaccia e dal loro avvocato nel loro ricorso, sono state tutte bocciate dai giudici del Tar Marche".
Critica la Federcaccia anche Arci Caccia. "È doveroso precisare come l’Ufficio Studi e Ricerche di Federcaccia, [...] non ha in alcun modo contribuito a redigere i documenti tecnici a supporto del calendario venatorio regionale. L’ineccepibile lavoro tecnico e amministrativo, lo hanno svolto, con determinazione, competenza, serietà e coraggio i tecnici e gli Uffici regionali, coordinati dell’allora Assessore Mirco Carloni, ai quali va il nostro plauso".
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