"La Regione Marche con quel calendario ha sottratto venti giorni di caccia agli appassionati". Così Fidc Marche in risposta al comunicato di Arci Caccia, che dichiara di sostenere l'operato della Regione sul Calendario Venatorio criticando Fidc per averlo impugnato.
"Evidentemente ad Arcicaccia sfugge l’importanza di dare punti di vista diversi ai giudici, così come di non giocare sempre in difesa" scrive Fidc ricordando che l’Arci per questo Calendario non voleva né la caccia al combattente né la preapertura agli acquatici, a esempio.
Fidc rivendica invece il proprio contributo rispetto ad alcune motivazioni portate dalla Regione che hanno portato al rigetto del ricorso ambientalista, predisposte - scrive - in collaborazione tra gli Uffici Regionali e l’Ufficio Studi e Ricerche di Federcaccia. Cosa che Arci Caccia nel suo comunicato aveva escluso categoricamente.
"L’ineccepibile lavoro tecnico e amministrativo, lo hanno svolto, con determinazione, competenza, serietà e coraggio i tecnici e gli Uffici regionali, coordinati dell’allora Assessore Mirco Carloni, ai quali va il nostro plauso" scriveva qualche giorno fa Arci Caccia Marche.
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