In Olanda i cacciatori manifestano qualche perplessità sul loro costante e attivo coinvolgimento nella gestione e controllo della popolazione di oche. Secondo un recente sondaggio la maggior parte dei cacciatori coinvolti (84%) esce più volte a settimana per abbattere le oche e lo fa guidato da un senso di responsabilità e del dovere. Ma spesso manifestano insofferenza per i metodi venatoriamente “poco etici”, come l’utilizzo esche autorizzato in alcune regioni o l'abbattimento durante il periodo riproduttivo, cosa che si ritiene necessaria per ridurre la popolazione qui dove causa molti danni all’agricoltura e alla biodiversità.
I cacciatori ritengono che le attuali normative non siano all'altezza di un'efficace gestione delle oche, anche perchè il numero di esemplari continua ad essere altissimo a discapito di altre specie di uccelli, ormai scomparsi in diverse zone.
La burocrazia e l’aumento dei costi per i cacciatori (uniti al fatto che questi debbano presentarsi gratuitamente più volte a settimana) fanno sì che la motivazione fra i cacciatori diminuisca. Ci sono anche lamentele nei confronti del governo, che demanda per lo più la questione ai cacciatori, non assumendosi a pieno la responsabilità della situazione. I cacciatori ritengono che il governo dovrebbe riconoscere e sostenere apertamente i cacciatori e confermare la necessità della gestione delle oche.
Nello studio, i cacciatori partecipanti hanno proposto varie soluzioni, come rendere nazionale la legge sulla fauna, cioè accentrarla, e inserire le oche nella lista delle specie cacciabili. Inoltre si chiede la collaborazione obbligatoria di tutte le parti (Province, governo nazionale e UE) e l'elaborazione di un piano totale di gestione delle oche.