In questi giorni si è tornati a parlare dei cinghiali a Roma per alcune azioni eco-terroristiche attuate dagli animalisti di Alf. Sono state infatti distrutte alcune gabbie che erano state posizionate nei pressi dell'Opedale Gemelli per la cattura dei cinghiali, con tanto di successive minacce alle istituzioni.
Un avvertimento intimidatorio rivendicato come tale da una nota degli animalisti nella quale si fa riferimento alle deleghe non ancora assegnate in Regione, compresa quella per l’emergenza cinghiali. Gli animalisti se la sono presa anche con Maurizio Gubbiotti, Presidente di Roma Natura (che gestisce le aree protette della Capitale e ordina dunque gli abbattimenti) e Fabrizio Forti, presidente dell’Associazione Centro Carni di Roma, che per conto della Regione si occupa della parte operativa.
“Sappiamo chi siete e dove trovarvi - scrivono da Alf -. Non costringeteci a farvi amare sorprese”. Pur felici della distruzione delle gabbie, altri animalisti radicali hanno preso le distanze da queste minacce. 100% animalisti mette in guardia l’altro movimento: “Siamo convinti che con le minacce dirette a personaggi delle istituzioni, sia stato dato un pretesto ai nemici degli Animali e dei liberatori, per emanare leggi severe e inserire i reati degli Animalisti nell’eco terrorismo, tanto caro ai cacciatori. Legge approvata anni fa in Inghilterra, tuttora in vigore, non a caso gli atti di liberazione Animale nel Regno Unito sono praticamente scomparsi”. Insomma, un gesto azzardato che potrebbe rivoltarsi contro gli stessi animalisti se il governo decidesse di emanare un provvedimento in merito.
Tutto ciò si consuma di fronte ad un silenzio allarmante (dei media e della politica) rispetto ad un’invasione che purtroppo dura da anni e che non accenna a trovare soluzioni. Nonostante le catture e gli abbattimenti, le immagini del centro di Roma affollato da cinghiali a passeggio infatti ormai non si contano più.
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