Con sentenza del 17 marzo 2023 il Tar dell'Emilia Romagna ha preso atto della rinuncia, da parte delle associazioni ambientaliste e animaliste Lac, Wwf, Lipu e Lav, di procedere ad una sentenza nel merito sul ricorso presentato sul calendario venatorio dell’Emilia Romagna 2022 - 2023. Il ricorso è stato così dichiarato improcedibile.
Per il consigliere regionale della Lega, Massimiliano Pompignoli, si tratta di una “non decisione e, soprattutto, di una non vittoria”. “Il passo indietro di animalisti e ambientalisti ne svela la loro profonda incertezza e la natura strumentale del loro ricorso; se fossero stati convinti delle ragioni a monte del provvedimento impugnato avrebbero proseguito nell’iter della giurisprudenza amministrativa, facendo valere le loro istanze fino alla fine. La verità è che l’obiettivo, dal loro punto di vista, era già stato raggiunto con la sospensiva e la chiusura anticipata della stagione venatoria al 31 dicembre per turdidi, beccaccia e acquatici. In questa fase del giudizio, si sono resi conto del rischio a cui andavano incontro se avessero confermato l’interesse all’accertamento dell’atto impugnato, ovvero alla decisione sull’illegittimità del calendario venatorio regionale 2022/2023. In altre Regioni, infatti, il Tar ha dato torto ai ricorrenti e confermato la validità dei calendari venatori, respingendo ogni presunto profilo di illegittimità”.
“Per i nostri cacciatori” – conclude Pompignoli – “non è certamente una vittoria: prima di tutto perché la stagione 2022/2023 era già stata ridotta con la sentenza del Consiglio di Stato e poi perché, in prospettiva, una mossa di questo tipo lascia intendere a un ricorso analogo sul prossimo calendario”.
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