Firmata lo scorso 20 aprile dal Commissario straordinario alla Psa Vincenzo Caputo, è già in vigore l'Ordinanza n. 2/2023 per il controllo e l'eradicazione della Peste Suina Africana. Le misure contenute sono valide fino al 31 agosto 2023.
Come abbiamo visto, l'ordinanza rivede complessivamente le misure disposte, armonizzando le misure di eradicazione, controllo e prevenzione della malattia da applicarsi nelle zone infette, nelle zone di restrizione e nelle zone confinanti, istituite sul territorio nazionale.
E' stato deciso di non limitare la caccia e le altre forme di abbattimento, nelle zone sottoposte a restrizione, riconoscendo per altro l'importanza di ridurre la consistenza del cinghiale. "Ogni Istituto Faunistico che intende praticare abbattimenti del cinghiale nelle aree sottoposte a restrizione (parte I e II), deve sviluppare un piano di gestione della biosicurezza con l’obiettivo di prevenire la contaminazione indiretta di operatori e mezzi, ivi inclusi i cacciatori, e la eventuale diffusione del virus in aree indenni". Ogni piano dovrà contenere l’elenco dei nominativi e dei contatti degli operatori abilitati agli abbattimenti, dei cacciatori autorizzati ed opportunatamente formati ad operare nelle zone sottoposte a restrizione, e delle strutture designate per il conferimento delle carcasse.
L'ordinanza dispone una stretta sui cinghiali in città, obbligando le regioni ad adottare le misure necessarie a scoraggiare l'urbanizzazione dei suini selvatici, impedendo l'accesso alle fonti di cibo definibili sia come rifiuti, ivi inclusi quelli domestici e nei luoghi pubblici, che alimenti somministrati volontariamente dai cittadini.
Commenta l'Assessore regionale alla Caccia e Vice Presidente della Regione Liguria: "L'ordinanza del commissario straordinario non è né di chiusura né vessatoria, ma aperturista". "Nello specifico - spiega - permette alla Regione Liguria di ottenere tutte le deroghe necessarie al territorio in base alla stagione, estromettendo dalle prescrizioni quelle attività economiche, ludiche e sportive che sono tipiche del nostro tessuto aziendale spesso a carattere familiare, dell'entroterra dei parchi, della rete escursionistica e dell'intera Liguria nel rispetto dei protocolli di sicurezza".
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