"Penso che il mondo venatorio e i cacciatori meritino molto di più di semplici richieste di deroga che finora si sono rivelate provvedimenti di facciata, che nel concreto non hanno portato a null'altro che mettere Regione Lombardia nelle condizioni di perdere ricorsi". Così il neo assessore alla Caccia in Lombardia Alessandro Beduschi ha risposto alle critiche ricevute da alcuni cacciatori per non aver presentato a ISPRA (entro il termine massimo del 30 aprile) la domanda per la riapertura dei roccoli e del prelievo in deroga.
"Capisco perfettamente il malcontento di parte del mondo venatorio, che posso assicurare, è già stato protagonista di numerosissimi incontri, riunioni e confronti fin dal mio insediamento in Giunta, poco più di un mese fa. Pur rappresentando infatti solo una parte della delega affidata mi, ho deciso di aprire un dialogo privilegiato con i rappresentanti del mondo della caccia, perfettamente consapevole della complessità della tematica e delle criticità passate, presenti e future. Per questo tengo a inviarvi alcune precisazioni, proprio perché non è nel mio stile 'prendere in giro' nessuno, tantomeno una categoria per la quale nutro il massimo rispetto" scrive Beduschi.
"La dimenticanza che si imputa all'assessorato non è tale, ma frutto di una decisione ponderata, seria e di cui mi assumo la piena volontà, in quanto è da tutti noto che una semplice richiesta di deroga per peppola e fringuello porterebbe a un esito scontato e negativo, sia nel parere rilasciato da ISPRA, sia dalle decisioni che il TAR assumerebbe in merito a eventuali e scontati ricorsi".
Sul fronte dei Roccoli, l'assessore dichiara che intende proseguire sulla strada tracciata proseguendo con razionalità ed efficacia nel lavoro intrapreso, che ha ribadito in occasione del convegno organizzato dall'On. Pietro Fiocchi lo scorso 15 aprile a Bergamo "lasciando da parte proclami e promesse di facile impatto elettorale ma poi concretamente irrealizzabili preferendo proseguire in un lavoro argomentativo e giuridico che renda inattaccabili i miei provvedimenti sulla caccia nel prossimo futuro. Questo perché credo convintamente possa esservi spazio per questo anche nella normativa vigente".
E poi conclude: "Se mi verrà dato modo di perseguire i miei obiettivi, lavorando in stretto contatto con la categoria ma -questo intendo ribadirlo - affiancato da una struttura tecnica in assessorato della quale ho piena fiducia -confido di poter essere ricordato non come un candidato che dispensa annunci a costo zero in campagna elettorale, quanto piuttosto come un amministratore che lavora duramente ogni giorno per onorare gli impegni, aspirando a risultati concreti e inattaccabili".
Dalla parte dell'Assessore si è schierata anche Barbara Mazzali, attuale Assessore al Turismo, che, pubblicando la lettera di Beduschi ai cacciatori, ha ricordato che "la situazione è complessa e richiede un minimo di tempo da parte dell’assessore per produrre testi normativi che siano inattaccabili, supportati da dati, contestualizzati nel putiferio legislativo prodotto negli anni". "Sicuramente - ha aggiunto - fare un taglia copia incolla come qualcuno avrebbe voluto con il solo obiettivo di vederlo rispedito al mittente era più facile che non avere il coraggio di dire: “le cose vanno fatte bene se vuoi ottenere il risultato”.