"I cacciatori europei investono un considerevole quantitativo di tempo, denaro e altre risorse per contribuire al ripristino degli habitat e il loro ruolo positivo dovrebbe essere preso in maggiore considerazione nella formulazione di piani e strategie di ripristino dell'Ue".
E' quanto sostiene la FACE (European Federation for Hunting and Conservation) in una nota, facendo notare che solo il 15% degli habitat valutati ai sensi della Direttiva Habitat sono in buono stato di conservazione, mentre l'81% presenta uno stato di conservazione scarso o cattivo. Gli habitat di prati, dune, torbiere e paludi mostrano forti tendenze al deterioramento, mentre le foreste hanno le tendenze più positive.
FACE da tempo sostiene il ripristino degli habitat come il modo più efficace per apportare significativi benefici alla biodiversità, comprese le specie cacciabili, che sono state pesantemente colpite dai cambiamenti nell'uso del suolo in Europa. Nel corso degli anni, i cacciatori di tutta Europa si sono impegnati in progetti di ripristino. Il Manifesto per la biodiversità di FACE raccoglie e descrive questi progetti provenienti da tutta Europa e fornisce una panoramica a un pubblico più ampio che potrebbe non essere consapevole della scala e della varietà del contributo che i cacciatori apportano al ripristino.
Alla luce della proposta della Commissione europea di fissare obiettivi vincolanti per il ripristino al fine di ripristinare la natura, il lavoro dei cacciatori è diventato ancora più rilevante in quanto dimostra che un approccio locale è necessario per garantire che le politiche europee possano tradursi in innumerevoli iniziative sul campo.
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