In considerazione dei nuovi focolai di PSA, le regioni Toscana e Umbria hanno emanato comunicati per sottolineare il proprio impegno nel scongiurare l'arrivo del virus sui loro territori.
In Toscana la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi e l’assessore alla sanità Simone Bezzini al termine dell’incontro della task force regionale ha ribadito la necessità di mantenere alta l'attenzione sul problema. “Guardiamo con preoccupazione quanto sta succedendo in Italia sul fronte PSA – hanno detto Saccardi e Bezzini - La Toscana al momento non registra casi, ma invitiamo a non abbassare la guardia e non allentare l’attenzione”.
Nel 2022 sono stati raggiunti eccellenti risultati grazie a un campionamento capillare e alle campagne di informazione. C’è un’ottima sorveglianza passiva, grazie anche all’aiuto degli enti che compongono la taskforce (Comando regionale dei carabinieri forestali, le polizie provinciali, il coordinamento delle ATC, i parchi nazionali, i parchi regionali, i referenti delle Asl e gli assessorati regionali di agroalimentare, sanità e ambiente), ma anche grazie al mondo venatorio e ai comuni cittadini che, sensibilizzati, hanno segnalato le carcasse di cinghiali alle Asl. Ai cacciatori, così come a tutti gli altri cittadini, si continua a chiedere di segnalare tutti i cinghiali rinvenuti morti: l’esperienza di questi mesi ha evidenziato che gli animali risultati positivi sono spesso animali incidentati che devono dunque essere assolutamente campionati. E' attivo 7 giorni su 7, dalle ore 8 alle 20 il numero unico regionale 0573-306655, dedicato alla segnalazione delle carcasse di cinghiali rinvenuti morti.
Anche in Umbria è attivo un numero per le segnalazioni. I cittadini che dovessero imbattersi in cinghiali morti dovranno contattare il numero 07581391. La Regione Umbria comunica di aver mantenuto costante il monitoraggio della situazione sull’interno territorio regionale, attraverso una serie di iniziative che hanno permesso di contenere la diffusione del virus che purtroppo ancora non è stato debellato. A fronte degli ultimi eventi che testimoniano l’aggravarsi della situazione in altre regioni, è pertanto necessario mantenere alta l’attenzione e sensibilizzare la cittadinanza sull’argomento.
Cosa deve fare il cittadino?
1. Non abbandonare rifiuti o alimenti a terra o anche vicino ai cassonetti perché, come dimostrato, attraggono i cinghiali e potenzialmente (es. i salumi) possono essere un veicolo per la trasmissione della malattia.
2. Disinfettare le scarpe quando si esce da aree agricole o boschive. Nelle scarpe potrebbe trovarsi il virus presente nel terreno.
3. Segnalare la presenza di cinghiali moribondi o di loro carcasse.