Il 7 giugno scorso a Reggio Calabria, come richiesto dalle associazioni venatorie, si è svolto un tavolo tecnico con il Commissario Straordinario alla PSA, Vincenzo Caputo.
All'incontro erano presenti anche l’Assessore regionale alla Caccia, Gianluca Gallo, il Consigliere Metropolitano delegato Salvatore Fuda, il Direttore Generale del settore Agricoltura, Giacomo Giovinazzo, il Responsabile Sanità Veterinaria, Giorgio Piraino, e il Dirigente Metropolitano ad interim del settore Caccia Domenica Catalfamo unitamente ad una folta delegazione di funzionari e veterinari dell’ASP RC. A moderare e coordinare gli interventi c'era il Vice Presidente Nazionale di Federcaccia, Giuseppe Giordano.
Presenti delegazioni delle Associazioni Venatorie (Federcaccia, Anlc, Enalcaccia, Arcicaccia, Anuu, Italcaccia, Eps e Anca), che hanno presentato le proprie proposte, in relazione all’organizzaazione coordinata degli interventi a partire dalla ricerca delle carcasse e dalla effettiva definizione della zona infetta e delle aree di rispetto, ed hanno chiesto chiarimenti sull'urgente attività di depopolamento della specie, e sulla richiesta della modifica dell’ordinanza del Presidente Occhiuto, nonchè sulle attività di predisposizione della imminente stagione venatoria.
E’ emersa la volontà univoca di accelerare i tempi per una rapida risoluzione dell’emergenza, in sinergia e con “il piglio della concretezza” . L’Assessora Gallo ha riferito di aver ricevuto delega specifica dal Presidente Occhiuto per la gestione dell’emergenza PSA in Calabria. Importanti le parole dell’Assessore alla Caccia che sta lavorando per consentire il regolare svolgimento della prossima stagione venatoria, che ha evidenziato come, grazie proprio al contributo del mondo venatorio che in queste settimane sta dando prova di grande operosità, si stia lavorando in Regione per approntare una seconda Ordinanza Presidenziale volta ad allentare le maglie delle restrizioni e rimuovere i divieti che, ad oggi, non consentono alcuna attività ludico-ricreativa nelle aree infette, compreso l’esercizio della caccia, e ciò in aderenza all’Ordinanza n. 2/2023 del Commissario Nazionale alla PSA. La parola d’ordine per affrontare e risolvere l’emergenza, senza mezzi termini, è il depopolamento della specie cinghiale nelle aree infette ed altresì una drastica riduzione nella fascia di rispetto, da attuare attraverso operazioni collettive con la tecnica della girata e lo spiegamento sul campo del maggior numero possibile di selecontrollori che, evidenzia l’Assessore, saranno chiamati ad effettuare non un’azione di caccia ma una essenziale funzione pubblica a difesa del territorio, ricordando il valore trainante del comparto suinicolo per l’economia regionale.
Concetti ribaditi ed ampliati dal Commissario Prof. Caputo che, coniando il termine di “Bioregolatori”, si è rivolto ai cacciatori chiedendone un forte e corale impegno al fine di mettere in campo un’azione forte di sorveglianza passiva tramite la ricerca, l’individuazione e la geo-localizzazione delle carcasse ed attiva, tramite il drastico depopolamento dei cinghiali con le attività sopra elencate, il tutto in tempi brevi, garantendo il pieno sostegno dello Stato. Il Commissario ha altresì esortato i dirigenti dell’ASP a collaborare con il mondo venatorio al fine di garantire una regolare e tempestiva gestione delle carcasse evidenziando l’importanza delle segnalazioni di rinvenimento provenienti dal territorio. Il Commissario ha sollecitato la Regione alla predisposizione di un numero verde dedicato oltre che di un vademecum informativo da divulgare a tutti. Ha ribadito inoltre come, eventuali azioni di disturbo ed ostacolo da parte di chiunque avversassero le attività di depopolamento e di ricerca saranno applicate le sanzioni penali previste e punite dall’art. 500 del Codice Penale (Diffusione di malattia delle piante e degli animali) come “eventuali atti di danneggiamento, manomissione o intralcio delle operazioni compiuti durante le operazioni di cattura per il depopolamento dei cinghiali in aree di restrizione individuate ai fini dell’eradicazione della PSA” si applicheranno le previsioni di cui all’art. 340 del Codice Penale (Interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità) riconoscendo, di fatto, la pubblica utilità della funzione del Cacciatore/Bioregolatore. Il Commissario ha anticipato che per la ricerca ci si avvarrà anche di droni dotati di sensori termici messi a disposizione dall’Esercito.
In conclusione dei lavori, i rappresentanti del mondo venatorio, hanno ribadito la necessità, di interventi urgenti per la gestione dell’emergenza anche all’interno delle Aree protette calabresi.
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