Sabrina Giannini, con la sua trasmissione "Indovina chi viene a cena" ci ha abituati a periodici attacchi alla caccia, con servizi palesemente di parte che seguono una tesi precostituita, secondo la quale la caccia è sbagliata a prescindere. L'8 giugno scorso, è andato in onda l'ennesimo servizio sul tema dell'inquinamento da piombo e il saturnismo negli uccelli, con diverse interviste sul tema.
Sui contenuti interviene in una nota il Presidente Anlc Paolo Sparvoli, che giustamente ritiene inconcepibile che durante il servizio non sia stato fatto presente che il divieto del 2023 imposto dall'Unione Europea non cambia la situazione attuale italiana, poiché il divieto e l'identificazione delle zone umide sono già stati ampiamente regolati, avendo l'Italia introdotto il divieto del piombo per la caccia nelle zone umide già da diversi anni.
Il divieto dell'uso del piombo nelle zone umide è stabilito dalla normativa Natura 2000, in conformità alle direttive europee n. 79/409/CEE del Consiglio del 2 aprile 1979 e n. 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992. Queste direttive - precisa il Presidente Anlc - forniscono criteri minimi uniformi per la conservazione delle aree, e le regioni e province autonome adottano misure di conservazione o piani di gestione in base a tali criteri, come richiesto dalla legge italiana. Tutte le regioni italiane hanno esteso il divieto dell'uso del piombo già dalla stagione 2008/2009 in tutte le zone umide, anche quelle che non rientrano nella rete Natura 2000.
Secondo Sparvoli, per una corretta divulgazione giuridica e tecnica, la Rai avrebbe dovuto informarsi adeguatamente su un problema che è già stato ampiamente superato. Spiegando che il divieto sull'uso delle munizioni di piombo introdotto dall'Ue a febbraio di quest'anno applica la disposizione su tutto il territorio dell'Unione Europea. L'uso del termine "zone umide" nell'allegato del regolamento è chiarito includendo sia superfici di acqua permanente che temporanea, con acqua stagnante o corrente, dolce, salmastra o salata, comprese le distese di acqua marina con una profondità inferiore a sei metri durante la bassa marea.
Infine Sparvoli auspica che in futuro, se Rai Tre dovesse trasmettere programmi simili, affronti la materia in modo giuridico e tecnico, agendo in modo corretto evitando preconcetti o monologhi senza contraddittorio.
Vai al comunicato di Anlc: "VERITA' DIMENTICATE"
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