Con una lettera ufficiale il Ministro Lollobrigida ha scritto al collega all'Interno, Ministro Matteo Piantedosi, evidenziando che da alcuni giorni alcuni comuni italiani hanno pubblicato avvisi di proroga dei termini per la raccolta di firme relative ai referendum anticaccia, aventi ad oggetto l'art. 842 del codice Civile e l'articolo 19 ter delle disposizioni trasitorie e di coordinamento al codice penale, in materia di caccia.
"Da informazioni assunte - scrive Lollobrigida - si è potuto accertare che tali avvisi sono stati adottati sulla base di una nota del legale rappresentante dell'associazione Ora referendum contro la cacccia che dichiarava essere stata disposta detta proroga".
Così non è, a livello istituzionale non è stata concessa nessuna proroga. I termini fissati dalla legge n.352 del 1970 per il deposito delle firme presso la Corte di Cassazione sono perentori e non prorogabili, spiega Lollobrigida. "E' evidente, pertanto, che i Comuni sono stati indotti in errore dal tenore della nota loro trasmessa dalla predetta associazione. Come già avvenuto da parte del Comune di Palermo, sarebbe opportuno un intervento chiarificatore dei tuoi Uffici - scrive a Piantedosi Lollobrigida - che inviti tutti i Comuni a rimuovere gli erronei avvisi al fine di evitare il protrarsi di incertezze nei cittadini".