Abita a Godiasco, in provincia di Pavia, ha 30 anni, è diplomata in contabilità d'azienda ed è
impiegata presso un ATC della sua zona. E' il ritratto di
Clara Albera, appassionata cacciatrice da 10 anni, pratica soprattutto la caccia al cinghiale ma non disdegna le uscite con il suo Kurzahaar Diana alla stanziale.
La caccia è una vera passione per Clara: “provoca magnifici momenti di intensa gioia - ci confessa -Non è dato a tutti goderne. Ma non è da tutti saperne cogliere, nell'offerta di una natura ancora incontaminata, il respiro profondo di vita libera i cui ritmi vibrano di ansie, fremiti e profonde emozioni”.
Un universo di sensazioni splendidamente descritto e segno di un vissuto comune alla maggior parte dei colleghi cacciatori maschi, che facilmente potranno rispecchiarsi nelle parole di Clara: “i cacciatori – scrive - sono coloro che camminano, osservano, riflettono...”.
Insomma uomini e donne portatori di valori da trasmettere alle generazioni future: “ ho due splendidi nipoti (Ivan e Sonia) che stanno crescendo con la cultura della caccia e nel rispetto di tutto ciò che la circonda”.
Certamente le si può credere, visto che la caccia è nella sua vita da sempre: “mio nonno, mio padre, il lavoro... Sono nata con la caccia. Ho foto che mi ritraggono in fasce, tra le braccia del nonno o del papà, accanto ai loro prelievi”.
La caccia femminile è fatta soprattutto di questo, del lato più intimista, legato alle vere passioni dell'anima: “la caccia è passione e non dovrebbe essere politica” ci dice saggiamente Clara. Come può aiutare l'ambiente? Due parole bastano a rendere perfettamente l'idea: “equilibrio e rispetto prima di tutto”.
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