Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato una mozione del Pd che impegna la Giunta a promuovere un protocollo di intesa tra la Regione Lombardia e le maggiori organizzazioni professionali agricole per l’attività di controllo e prelievo venatorio nei territori a presenza consolidata del cinghiale, aumentando la fornitura dei dispositivi di cattura dei cinghiali soprattutto nelle aree di restrizione, distribuendoli ad Atc e Comprensori Alpini. Inoltre ad intervenire in conferenza Stato-Regioni per chiedere al Commissario straordinario incaricato dal Governo di semplificare quanto più possibile le procedure autorizzative, ad esempio rivedendo le norme relative ai corsi e agli esami di autorizzazione e la firma definitiva del piano straordinario nazionale per il controllo della fauna; a semplificare e rendere omogenee le procedure regionali di gestione del cinghiale con un unico regolamento regionale; incrementare il personale dedicato alle attività di monitoraggio; prorogare di un anno gli attuali piani di prelievo in scadenza, fino a giugno 2024; istituire un albo speciale dei cacciatori che operano nell’ambito dell’emergenza PSA il prelievo del cinghiale in tutte le sue forme.
Commenta positivamente il Consigliere regionale della Lega e presidente della Commissione VIII 'Agricoltura, montagna, foreste' della Regione Lombardia Floriano Massardi, secondo cui la mozione riconosce il buon lavoro svolto dalla Regione Lombardia nel contrasto all'epidemia. Massardi evidenzia l'impegno della Regione nel coordinamento con altre Regioni e nel lavoro sinergico con il Commissario Straordinario nominato per affrontare la problematica.
Durante un'audizione in Commissione, i tecnici della Direzione Generale Sanità e della Direzione Generale Agricoltura hanno illustrato i provvedimenti in atto. Inoltre, la Regione ha avviato un bando da 2,2 milioni di euro per l'installazione di recinzioni negli allevamenti suini. Sono in corso anche il Piano regionale di interventi urgenti e le attività di monitoraggio, coinvolgendo volontari tra cui cacciatori e il mondo venatorio. L'obiettivo è proteggere la filiera agricola regionale e ridurre al minimo il rischio di diffusione della malattia. La Regione si impegna a garantire la sicurezza degli allevamenti e a permettere la vendita di prodotti certificati come sicuri. Si stima che l'impatto economico negativo del mancato export sia di circa 60 milioni di euro al mese.
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