All'indomani della pubblicazione, il Calendario Venatorio dell'Abruzzo ha già raccolto alcune critiche, Fabio Pio Molino (Consigliere dell'Associazione Caccia allo sviluppo e territorio d’Abruzzo) ci sottopone questa sua dichiarazione:
"Il calendario venatorio Abruzzo 2023/2024 si differenzia dagli altri calendari venatori in Italia per giorni e specie. La tortora considerata specie cacciabile ai sensi della legge 157/1992 scompare improvvisamente dal calendario venatorio senza motivo, mentre nelle regioni limitrofe come Marche Molise e Puglia la tortora viene cacciata ai sensi della legge 157/1992 come il resto d’Italia quindi territori e condizioni climatiche identiche, inoltre per la specie quaglia l’estate è posticipata ad ottobre, in discordanza dalle altre regioni d’Italia".
"I pareri di Ispra sono gli stessi in tutta Italia - scrive - , perchè l’Abruzzo è penalizzato anche per selvaggina stanziale come fagiano, lepre, pernice? I periodi di caccia sono posticipati al 1° ottobre quando la legge 157/1992 prevede l’apertura generale alla terza domenica di settembre” .