Ci sono anche
l'ex ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio e
l'ex sottosegretario alle Attivita' Produttive Pino Galati tra i 16 indagati di un'inchiesta condotta dalla
Procura di Crotone sui finanziamenti pubblici per la realizzazione di una
centrale a turbogas per la produzione di energia elettrica nel
Comune di Scandale. Così recita un dispaccio dell'agenzia Adnkronos, ripreso e approfondito dai più importanti organi d'informazione nazionali.
Diversi altri nomi importanti emergono dall'inchiesta. Tra questi
l'ex presidente della Regione Calabria, Giuseppe Chiaravallotti e l'ex assessore all'Ambiente Diego Tommasi (il primo a capo di una coalizione di centrodestra, il secondo componente della Giunta di centrosinistra guidata dall'attuale presidente Agazio Loiero in quota Verdi). Le accuse vanno
dall'associazione a delinquere alla concussione, falso, abuso d'ufficio.
Tutto ha inizio nell'aprile scorso, quando la polizia francese fermò un imprenditore mentre passava il confine con 21 milioni di euro chiusi in una valigetta; il manager rientrava nella società che aveva siglato un accordo di programma con il Ministero delle Attività produttive per una serie di investimenti in merito ad una "filiera energetica" nel comune di Scandale, un progetto cofinanziato nel 2001 dalla Regione Calabria mai concluso.
Il sospetto è che il denaro fosse destinato al pagamento di tangenti a politici di livello nazionale e regionale (di entrambi gli schieramenti), per la loro "collaborazione" alla sparizione di milioni di euro di finanziamenti pubblici e privati, destinati allo sviuppo industriale della zona in questione, che però non c'è mai stato. L'inchiesta punta quindi a stabilire se alcuni politici abbiano incassato una "mazzetta".
L'ex ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio ha rilasciato alle agenzie una nota con la quale dichiara: "Non mi sono mai occupato dei quella centrale: non sò neppure di cosa si tratta." Si ribadisce inoltre "completamente estraneo ai fatti" dando mandato al suo avvocato Paola Balducci, di presentare querela per calunnia "contro chiunque abbia cercato di accostare il suo nome a fatti rispetto ai quali è totalmente estraneo". Anche altre personalità implicate nell'inchiesta si sono dichiarate estranee alla vicenda.
Fonti: Adnkronus - Repubblica.it - il Giornale - ANSA