Dopo la giornata di preapertura alla tortora (2 settembre), chiusasi in poche ore dato il raggiungimento dei capi abbattibili, in Umbria si è assistito ad un coro di polemiche per come è stata gestita la segnatura dei capi, in particolare si è parlato (con tanto di approfondimenti sulla stampa regionale) di mal funzionamenti nell'aggiornamento dell'app in tempo reale.
Con una nota il vicepresidente della Regione e assessore alla Caccia Roberto Morroni, risponde ai consiglieri consiglieri della Lega Manuela Puletti, Marco Castellari e Valerio Mancini evidenziando che: “La web app è stata monitorata dalle 6.15 del 2 settembre fino alla chiusura della giornata di preapertura senza che venissero riscontrati errori e disservizi, contrariamente a quanto affermato dai consiglieri sopra richiamati. In particolare, tutti gli alert previsti sono stati regolarmente visualizzati e non c’è stato alcun blocco del conteggio del carniere. Non risultano peraltro pervenute segnalazioni di disservizi o malfunzionamenti all’helpdesk di Puntozero che ha realizzato la web app. Nella giornata di sabato 2, risultano pervenute 8 telefonate riguardanti richieste di supporto nella procedura di login e lamentele sulla possibilità di inserire dati di prelievo prima dell’inizio della giornata di caccia prevista per le ore 6,15. Il blocco degli inserimenti, nella fase precedente l’orario d’inizio dell’attività di preapertura, è stato previsto, a partire da questo anno, per evitare inserimenti fittizi di abbattimenti al di fuori degli orari previsti". La segnatura elettronica, per l'assessore, rimane un "elemento indispensabile per l’esercizio della preapertura in questione, in quanto solo l’utilizzo della web app garantisce di segnare in tempo reale i capi abbattuti non superando i limiti di carniere stabiliti nel rispetto del Piano nazionale di gestione della tortora selvatica".
L'Assessore precisa anche che "per quanto attiene la questione della deroga per le specie storno, tortora dal collare e piccione, come più volte ribadito, il prelievo in deroga in regime di attività venatoria di specie non cacciabili, come appunto lo storno, la tortora dal collare e il piccione di città è consentito dalla normativa vigente, per quanto attiene alle produzioni agricole, esclusivamente in caso di consistenti danni".
A tal proposito ricorda che nel caso dei Columbidi (tortora dal collare e piccione di città), "negli ultimi cinque anni è stato accertato un danno medio alle produzioni agricole pari a 2.650 € annui nell’intero territorio regionale, mentre per lo storno il danno medio annuo è stato di 13.500 € che corrispondono rispettivamente allo 0,3 % e allo 1,4% dell’ammontare complessivo dei danni causati dalla fauna selvatica nella regione Umbria. Gli esigui danni denunciati non giustificano pertanto l’inserimento delle specie in questione all’interno del Calendario Venatorio. La materia potrà essere riconsiderata solo qualora si dovessero riscontrare danni in misura ben più consistente. Tuttavia l’Assessorato regionale competente si è comunque attivato riuscendo ad acquisire tutte le necessarie autorizzazioni per consentire il prelievo del colombo di città e dello storno in regime di controllo. La Giunta regionale si è sempre mossa nell’alveo della normativa vigente adottando calendari venatori solidi in grado di resistere a eventuali ricorsi come ha dimostrato anche l’esperienza dello scorso anno".
"Il tesserino venatorio digitale - ha precisato Morroni - sostituirà gradualmente quello cartaceo e consentirà l’inserimento dei dati anche in zone prive di segnale, fermo restando che i dati inseriti verranno poi caricati nel tesserino solo in presenza di segnale. Pertanto, viste le considerazioni sopra esposte, il tesserino venatorio digitale non potrà sostituire la web app per il conteggio dei carnieri della tortora selvatica nelle giornate di preapertura. Infine, vorrei far presente ai tre consiglieri regionali che le decisioni assunte dalla Giunta regionale in materia di preapertura, così come di calendario venatorio, sono state discusse e definite con il consenso unanime delle associazioni venatorie”.