L'Assessore regionale all'Agricoltura, Alessio Mammi, in una nota esprime preoccupazione per la situazione PSA e sottolinea la necessità di una strategia nazionale per affrontare il problema. La strategia dovrebbe includere il prelievo dei cinghiali, la posa di reti di isolamento nelle zone vicine a Parma e Piacenza, il potenziamento della biosicurezza negli allevamenti e la protezione dell'export di salumi Dop e Igp.
“Purtroppo non la vedo - scrive Mammi - . Questo ritardo crea le condizioni per scenari molto pesanti sul piano sociale ed economico. Vanno fissati obiettivi seri e concreti per la riduzione dei cinghiali: serve un forte coordinamento pubblico, compresi il coinvolgimento delle prefetture, delle polizie provinciali , della forza pubblica e personale di supporto, anche venatorio, coinvolgendo gli Ambiti territoriali di caccia. Tutti adeguatamente formati e attrezzati per evitare un’ulteriore propagazione della Psa. Serve inoltre attivare la difesa degli allevamenti attraverso interventi strutturali e formativi sulla biosicurezza in entrata e in uscita dagli allevamenti. A oggi questo intervento, decisivo, è completamente assente. Poi c'è l'export, soprattutto verso il mercato nordamericano (Canada e Usa), occorre salvaguardarlo in ogni modo”.
“La Regione ha affidato lo scorso mese di gennaio fondi propri per la posa delle reti- ha aggiunto Mammi-: 2 milioni di euro che sono ancora in fondo a un cassetto e che nessuno si è preoccupato di spendere per la difesa degli allevamenti e delle imprese dai cinghiali. Abbiamo bisogno che si proceda con più concretezza e decisione: a Roma devono rendersi conto che è a rischio l’intera filiera zootecnica dei suini e la produzione di tutti i nostri salumi, eccellenze Dop e Igp che arrivano sulle tavole di tutto il mondo, che valgono milioni di euro e migliaia di posti di lavoro”.