In merito al coinvolgimento dell'Esercito nelle operazioni di depopolamento dei cinghiali, internviene in una nota l'Associazione CST (Caccia Sviluppo e Territorio), sottolineando che "esiste già un esercito di persone qualificate allo scopo: i cacciatori, un esercito di oltre 400.000 uomini e donne, già perfettamente equipaggiati, autorizzati, i quali potrebbero intervenire immediatamente, a costo zero e km zero".
"Una soluzione pronta all’uso che non avrebbe alcuna incidenza sulle casse dello Stato e impiegherebbe professionisti della caccia, già abilitati all’esercizio dell’attività venatoria (sostenendo costi non indifferenti), lasciando che i militari si concentrino nella prevenzione e repressione dei reati".
Al proposito, il DirettivoToscano CST, insieme ad altri membri del Direttivo Nazionale, fa sapere di aver avuto rassicurazioni dall'On. Caretta sul coinvolgimento dei cacciatori (per altro già attivato in alcune zone, come in Lombardia) e avanza alcune perplessità sulla diffusione del virus in Italia. "Non saranno per caso i sospetti traffici con maiali economici dell’est Europa a portare la PSA in Italia? In questo periodo sarebbe bene sospendere lo spargimento dei liquami delle stalle a mo di concime per evitare che il virus si diffonda anche sulla parte sana dei cinghiali". E infine un dubbio: "è mai possibile che dietro questo fenomeno nessuno delle autorità competenti si sia chiesto se non ci sia la mano di qualche eco terrorista cretino?".