Le Associazioni Venatorie dell'Emilia Romagna (Federcaccia, Arcicaccia, Liberacaccia, Italcaccia ed Enalcaccia), hanno incontrato la Regione per discutere delle azioni conseguenti all'ordinanza del Tar Bologna del 7 settembre scorso. A seguito dell'incontro hanno formalizzato la loro posizione in una lettera all’assessore Alessio Mammi e per conoscenza ai responsabili dei settori collegati.
Di seguito il testo firmato dai presidenti regionali delle suddette associazioni:
“Egregio Assessore Alessio Mammi, in riferimento all’incontro di ieri con la sua struttura, nel corso del quale si è potuta rilevare una volontà condivisa di dare risposte in merito alla legittimazione della caccia ed ai diritti dei cacciatori, proseguendo l’attività venatoria nonostante l’intervento immotivato da parte del Tar di Bologna di sospensione del Calendario venatorio dell’Emilia Romagna, come Associazioni Venatorie siamo a ribadire quanto sostenuto nell’incontro sopra menzionato e più precisamente:
– è assolutamente necessario appellarsi al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar di Bologna, utilizzando le motivazioni messe in evidenza dall’Avv. Alberto Maria Bruni: l’evidente sopra-potere del Tar, imponendo la data di apertura della caccia al 1° di ottobre; l’aver fissato al 26 marzo 2024, quando il Calendario non è più attivo, la data di discussione nel merito; il non aver notificato il ricorso da parte della Lac ad un cointeressato diretto, Associazioni Venatorie o singolo cacciatore;
– dovrà essere assolutamente garantita l’attività venatoria nel mese di gennaio 2024 nei termini fissati dal Calendario venatorio, oggetto di ricorso. A tal proposito sarà necessario rafforzare i contenuti tecnico-scientifici e giuridici fino ad ora utilizzati. Si coglie l’occasione per invitare gli uffici tecnici regionali a prestare maggiore attenzione nella costruzione degli elaborati a sostegno del Calendario venatorio e ad utilizzare il materiale tecnico, inviato dalle Associazioni Venatorie e quello disponibile da studi specifici espletati.
– dovranno essere effettuate tutte le verifiche sulla fattibilità ed opportunità giuridica per garantire l’apertura della caccia alla stanziale al 17 settembre p.v.. Le Associazioni Venatorie emiliano romagnole ritengono che non possa essere il Tar a fissare le date di apertura e di chiusura della caccia, ma la L. 157/92. Nel caso emergesse inequivocabilmente che non è possibile mantenere la data di apertura della caccia al 17 di settembre, con la conseguente posticipazione al 1° di ottobre, le giornate di caccia alla stanziale non usufruite dai cacciatori, dovranno essere recuperate, prolungando di una settimana la chiusura dell’attività venatoria a dicembre. Dovrà inoltre essere garantita la continuità della caccia e dell’addestramento cani, attualmente in essere, fino al 1° ottobre.
Confidando in una risposta tempestiva alla presente nota, c’è una grossa attenzione e preoccupazione da parte del mondo venatorio, le Associazioni Venatorie emiliano romagnole, porgono i migliori saluti.
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