In data 11 settembre la Regione Emilia Romagna ha modificato il Calendario Venatorio con la delibera numero 1518, al fine di rispondere alle disposizioni del Tar. Un adeguamento che è stato oggetto di una serie di osservazioni da parte delle Associazioni Venatorie regionali (Federcaccia, Arcicaccia, Liberacaccia, Enalcaccia e Italcaccia), inviate in Regione.
“In merito ai contenuti della delibera sopra menzionata – si legge nella lettera inviata all’assessorato – , le Associazioni Venatorie Emiliano Romagnole, sentono il dovere e colgono anche l’opportunità di esprimere alcune considerazioni e proposte:
– preso atto del posticipo dell’apertura della caccia alla stanziale al 1° di ottobre, data imposta inequivocabilmente in regime di sovra potere da parte del Tar di Bologna, si rende assolutamente necessario, con atto urgente, prolungare la chiusura della caccia alla stanziale nel mese di dicembre. È già stata verificata da parte nostra la disponibilità dell’Ispra a dare parere favorevole.
– il mantenimento delle date di chiusura della caccia alla migratoria nel mese di gennaio, dovrà essere supportato da ulteriori motivazioni tecnico-scientifiche, attingendo al materiale già inviato dalle Associazioni Venatorie e coinvolgendo Istituti Scientifici titolati, a partire dalle Università competenti.
È stata inoltre riscontrata l’assoluta necessità di rafforzare gli uffici tecnici regionali, in termini di competenza e di risorse umane. A nostro parere non è possibile affrontare argomenti quali il Calendario Venatorio, il P.F.V.R., la gestione complessiva del cinghiale ed il Regolamento 1, con un’organizzazione tecnica regionale, non adeguatamente strutturata.
Un rafforzamento degli uffici regionali ridurrebbe anche, inghippi procedurali, comunicativi e favorirebbe anche i rapporti relazionali con le Associazioni Venatorie. Rimanendo in attesa di conoscere lo stato dell’arte del ricorso al Consiglio di Stato da parte vostra, si porgono i migliori saluti”.
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