Troppi cinghiali stanno causando alle campagne di alcune regioni italiane danni che hanno già richiesto specifici interventi normativi. La giunta provinciale di Terni ha approvato in questi giorni le nuove misure per il contenimento dei cinghiali a seguito di specifici accordi raggiunti con le associazioni degli agricoltori. I provvedimenti coinvolgeranno direttamente la Polizia locale per le operazioni di controllo, le associazioni venatorie umbre e i rappresentanti delle regioni limitrofe per la sottoscrizione degli accordi quadro interregionali.
Situazione analoga in Piemonte dove, secondo l'agenzia Ansa, i cinghiali in eccesso quest'anno costeranno alla regione oltre tre milioni e mezzo di euro di risarcimenti verso gli agricoltori e gli automobilisti danneggiati dagli animali. I provvedimenti piemontesi introducono misure di monitoraggio sugli abbattimenti quali contrassegni obbligatori e registri di caccia affinchè si possa meglio stabilire l'entità del prelievo e vietano la nascita di nuovi allevamenti di cinghiali fino al 2010. La decisione in merito al numero dei prelievi è affidata alle province e agli enti parco in base alla situazione riscontrata.
Nelle Marche la situazione è addirittura precipitata, l'esubero di cinghiali ha portato ad un clima di tensione anche a livello politico – istituzionale: il taglio dei fondi dei risarcimenti per i danni causati alle coltivazioni avvenuto in coincidenza all'ennesima rovina di interi campi di mais nella zona di Apiro e in Val di Chienti, ha portato l'organico dell'Ambito Territoriale Caccia a dimettersi in blocco in segno di protesta.
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