Alcuni mesi fa avevamo dato notizia del primo scambio internazionale per giovani cacciatori organizzato in Finlandia nell’ambito del programma Erasmus+, finanziato dall’Unione Europea. Lo scambio ha coinvolto sette giovani cacciatori di età compresa tra i 16 e i 29 anni provenienti da Finlandia, Estonia e Svezia. La notizia era stata data dal sito dell'associazione dei cacciatori finlandesi.
Di questa iniziativa, oltre a noi, si sono accorti anche gli animalisti dell'italianissima Organizzazione Internazionale Protezione Animali (Oipa), spesso in prima linea contro i calendari venatori, che, scandalizzata per l'accaduto, ha deciso addirittura di scomodare la presidente della Commissione Ue Ursula Von Der Leyen per esprimere la propria indignazione: "ci chiediamo come la Commissione europea possa considerare etico l’insegnamento dell’uccisione di animali indifesi, oltretutto con denaro pubblico dei contribuenti la cui stragrande maggioranza è contraria alla caccia”, chiedendo di vietare questo tipo di “programmi di scambio, macchiati di sangue".
Iniziativa boomerang, dato che, nella replica di Bjorn Seibert, capo di gabinetto di Ursula von der Leyen, viene difesa e ribadita l'importanza del progetto che coinvolge giovani cacciatori. Il progetto “Hunters connect”, ha ricordato, è stato finanziato anche tramite una valutazione di qualità. "La caccia sostenibile e ben gestita - ha aggiunto - è favorevole alle specie cacciabili e alla loro conservazione".
“Il progetto Hunters connect è stato finanziato secondo le procedure Erasmus+, inclusa una valutazione di qualità. Questa valutazione ha dimostrato che il progetto avrebbe riunito partecipanti provenienti da piccole comunità rurali per i quali questo progetto sarebbe stato la loro prima esperienza giovanile internazionale e di cooperazione europea. La caccia sostenibile e ben gestita dovrebbe essere compatibile con il mantenimento o il ripristino di un favorevole stato di conservazione delle specie cacciabili. In questo contesto, la Commissione sostiene iniziative e misure di sensibilizzazione per promuovere la caccia sostenibile in conformità con le relative norme UE applicabili”, ha scritto Seibert all’Oipa.
Ringraziamo gli animalisti di Oipa per aver contribuito a rinforzare con tanto di dichiarazioni degli alti vertici dell'Ue, che la caccia è attività lecita e riconosciuta per la sua pubblica utilità.
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