Riceviamo e pubblichiamo
Siglato l'accordo tra la riserva naturale di Monte Rufeno, Protezione civile di Acquapendente e Distretti aquesiani di gestione del capriolo per la Lotta agli incendi boschivi. Saranno 20 i cacciatori iscritti ai distretti a partecipare attivamente ai turni di osservazione in torretta per l’avvistamento degli incendi al fine di preservare l’area vasta di Monte Rufeno dal grave pericolo rappresentato dal fuoco. L’assessore alla Caccia , Mario Trapè, nel ringraziare i capo distretto Mauro Favero e Stefano Cesaretti, ha affermato:
"Quello che stanno facendo i cacciatori di selezione è davvero importante. Per coloro che amano l’attività venatoria la tutela della natura è un imperativo categorico. Vogliamo sottolineare il nostro sentito grazie a tutti quelli che si impegneranno per questa nobile causa. Gli incendi vanno evitati in ogni modo. Riteniamo che i volontari svolgeranno un ruolo strategico che li farà sentire partecipi di un progetto di grande valore ecologico e culturale. Un ringraziamento particolare alla stazione locale del Corpo Forestale dello Stato, al Comune all’Urca (Unione Regionale Cacciatori dell’Appennino) Viterbo che hanno favorito la realizzazione di questo progetto".
L’iniziativa si inserisce in un più ampio programma congiunto tra la riserva di Monte Rufeno e i cacciatori di selezione che, grazie all’effetto di catalizzatore della Provincia, hanno iniziato un percorso che ha come obiettivo una gestione razionale e oculata delle risorse naturali del territorio aquesiano.
Di prossima realizzazione saranno, infatti, una serie di altane per l’osservazione e il monitoraggio dell’area, alla cui messa in opera parteciperanno sia i cacciatori di selezione sia la riserva. “Il nostro territorio, grazie allo spirito collaborativo tra sensibilità diverse e qualche volta contrastanti, come quello dei cacciatori e del mondo ambientalista, ha saputo ancora una volta – ha concluso Trapè ‐ superare lacerazioni che sembravano insanabili, come avvenne appena un anno fa in relazione all’attivazione della caccia di selezione agli ungulati. Quando si opera per il bene comune e per l’interesse generale non vi sono contrapposizioni che reggono, specialmente quando l’intolleranza ideologica viene alimentata da soggetti estranei alla nostra cultura locale”.
Ufficio Stampa Urca Lazio