"Il processo di eliminazione progressivo delle munizioni in piombo, che viene da lontano, non si fermerà con queste norme oggi approvate dal Parlamento Italiano". Così in una nota l'Arci Caccia.
"Gli emendamenti approvati - spiega - non siano un alibi, quindi, per le industrie coinvolte per fermare un processo di sviluppo e ricerca di munizioni alternative a quelle di piombo con costi ragionevoli e che, magari, non obblighino tutti a cambiare il proprio fucile. Ci auguriamo che il prossimo step di questo processo, ormai irreversibile, ci trovi pronti e non in emergenza come stavolta. Il mondo venatorio non può, e non vuole, sottrarsi al dibattito serio sulla tutela e la salvaguardia dell’ambiente in ogni suo aspetto e sfaccettatura", chiude Arci Caccia.
Aggiornamento del 9/10
Su richiesta dell'Arci Caccia pubblichiamo di seguito l'intero testo del comunicato:
Piombo & Zone Umide: approvati gli emendamenti sull'applicazione del Regolamento Europeo
"Apprendiamo dell’approvazione da parte del Parlamento degli emendamenti riguardanti il Regolamento Europeo n. 57/2021 e ne attendiamo la definitiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Registriamo che Maggioranza e Partito Democratico hanno voluto farsi carico dell’applicazione sul territorio nazionale della normativa sul piombo e di alcune storture che si potevano verificare in merito alla sproporzione delle sanzioni e alla individuazione delle aree di applicazione del vincolo sul territorio (verrebbe chiarita l’applicabilità del regolamento nelle sole zone umide contenute in Aree Protette, Parchi, Riserve Naturali, SIC, ZPS e Aree Ramsar e la depenalizzazione delle sanzioni connesse).
Il processo di eliminazione progressivo delle munizioni in piombo, che viene da lontano, non si fermerà con queste norme oggi approvate dal Parlamento Italiano. Gli emendamenti approvati non siano un alibi, quindi, per le industrie coinvolte per fermare un processo di sviluppo e ricerca di munizioni alternative a quelle di piombo con costi ragionevoli e che, magari, non obblighino tutti a cambiare il proprio fucile. Ci auguriamo che il prossimo step di questo processo, ormai irreversibile, ci trovi pronti e non in emergenza come stavolta. Il mondo venatorio non può, e non vuole, sottrarsi al dibattito serio sulla tutela e la salvaguardia dell’ambiente in ogni suo aspetto e sfaccettatura".
Di seguito le precisazioni inviateci a seguito della pubblicazione di parte del comunicato sul nostro sito:
"Ribadiamo la nostra impostazione prudente - scrive il Presidente di Arci Caccia Christian Maffei alla nostra redazione - che, prima di lasciarsi andare a festeggiamenti, vuole almeno visionare il testo definitivo approvato dalle Camere. Ricordiamo che, già in febbraio, noi soli, abbiamo sostenuto che la circolare dei Ministri Pichetto Fratin e Lollobrigida non era né sufficiente né risolutiva, mentre da più parti ci si dava degli allarmisti e dei disfattisti. Adesso, vogliamo prima leggere, poi, nel caso, festeggeremo. Ribadiamo, inoltre, la nostra convinzione che, prima o poi, col divieto di utilizzo del piombo, dovremo confrontarci e per allora chiediamo che siano disponibili munizioni atossiche funzionanti e con prezzi accessibili".
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