Riceviamo e pubblichiamo:
Si, qualcosa sta finalmente cambiando nell’atteggiamento della politica, almeno delle forze politiche al momento al Governo del Paese, nei riguardi della caccia e dei cacciatori italiani bistrattati da troppi anni.
Grazie a questo nuovo atteggiamento sono giunti importanti segnali positivi che, contrariamente a quanto sostengono gli anti caccia per partito preso, non sono dei favori ingiustificati alla lobby dei cacciatori, ma atti di giustizia per tutti i cittadini, compresi i cacciatori, che vantano dei diritti di certezza, di considerazione e di tutela nell’esercizio di attività lecite e normate come, in questo caso, la caccia. Giusto, quindi, apprezzare questo momento e ringraziare tutti coloro che hanno consentito il raggiungimento di questi primi importanti risultati. Ma non bisogna cadere nella tentazione di rivendicare primogeniture o ruoli particolari svolti da questa o quell’altra Associazione.
Tutte le Associazioni hanno svolto il proprio ruolo, anche in passato quando, purtroppo, i pochi risultati davvero utili sono sempre stati rari esempi di attenzione istituzionale. Dobbiamo con coraggio e coerenza riconoscere che questi nuovi risultati non arrivano perché c’è stata qualche Associazione particolarmente brava o ispirata, ma piuttosto perché gli attuali decisori politici hanno compreso la realtà di una situazione ingiusta ed insostenibile anche giuridicamente.
A mio modo di vedere se un merito c’è è quello di aver utilizzato al meglio possibile uno strumento di coordinamento unitario, cioè la Cabina di Regia nazionale, che ha saputo fare sintesi e presentare al meglio le istanze di tutto il mondo venatorio non solo in materia di calendari, ricorsi al TAR o sul problema piombo, ma anche su molte altre questioni importanti presentando dossier tecnico-giuridici molto puntuali realizzati con il contributo di tutti. Abbiamo ancora moltissimo lavoro da fare per recuperare diritti e opportunità che ci sono state negate. I cacciatori lo sanno benissimo ed è inutile oltre che offensivo pensare di abbindolarli. Io sono un cacciatore e desidero vedere ancora molti altri segnali positivi per la mia passione.
I passi in avanti devono essere per la caccia e per i cacciatori italiani. Se ce ne saranno, conseguentemente ce ne saranno per le singole Associazioni che, ripeto un mio vecchio pensiero, non sono il fine ma devono essere un mezzo per raggiungere l’unico vero fine, ossia non far morire la caccia e le sue meravigliose tradizioni. Sarebbe stupido dividersi ulteriormente proprio adesso che occorre, invece, la massima coesione per continuare a dialogare in modo propositivo ed intelligente con una Politica che, finalmente, ha dato prova di saper anche ascoltare e tradurre in pratica le indicazioni corrette e sostenibili che gli giungono nell’interesse non solo della caccia e dei cacciatori italiani, ma anche dell’economia, dell’ambiente e della società tutta.
Grazie, quindi, a tutti coloro che hanno contribuito al raggiungimento dei primi importanti obiettivi per la caccia italiana, con l’auspicio che presto ne seguano molti altri già ben identificati e portati a loro conoscenza dalla Cabina di Regia nazionale.
Il Presidente
(Marco Castellani)
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