La provincia di Pavia in Lombardia ha attualmente nove focolai di Peste Suina Africana in allevamenti, mentre a Varzi è stata trovata la sesta carcassa di cinghiale infetto. L'intera area pavese, al di fuori delle zone con restrizioni, è stata classificata come zona di sorveglianza, e dal 1 ottobre è in vigore in tutta la regione un nuovo piano straordinario che mira a ridurre la popolazione di cinghiali, considerati potenziali diffusori della malattia.
Il piano per la Lombardia prevede l'abbattimento di 27.000 cinghiali in un anno, rispetto agli attuali circa 13.000, e introduce il ruolo del "Bioregolatore" e la creazione dei "Gruppi Operativi Territoriali" che stabiliranno gli obiettivi e le modalità di intervento. La Regione ha stanziato 725.000 euro per il contenimento del cinghiale.
Il presidente regionale FIDC, Lorenzo Bertacchi, ha espresso la necessità di azioni immediate e a basso costo. Ha sottolineato che il piano attuale ha obiettivi irrealizzabili e che è essenziale uniformare la caccia di selezione per renderla più efficace in tutto il territorio. Bertacchi ha enfatizzato l'importanza del coinvolgimento dei cacciatori nei Gruppi Operativi Territoriali, poiché sono tra le poche persone disponibili a intervenire attivamente. L'ottimizzazione delle risorse disponibili è fondamentale per affrontare la situazione in modo efficace.