Con ordinanza del 3 novembre 2023, il Tar di Pau ha respinto le richieste presentate dalle associazioni One Voice e dalla Lega per la Protezione degli Uccelli (LPO), che chiedevano la sospensione dei Decreti dei Prefetti dei Pirenei Atlantici e delle Landes che hanno autorizzato le federazioni dipartimentali dei cacciatori di questi 2 dipartimenti ad effettuare la cattura temporanea a fini scientifici di allodole mediante, dal 20 ottobre al 20 novembre 2023.
"Questa decisione - commenta Jean-Luc Dufau, Presidente della Federazione dei Cacciatori delle Lande - serve a ricordare una volta per tutte che né la giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) né quella del Consiglio di Stato, attraverso la direttiva sugli uccelli, impongono un divieto generale della caccia tradizionale. Li vieta solo se non sono selettivi e se esistono alternative soddisfacenti al loro utilizzo. Ed è solo a causa dell'attuale assenza di dati che alcune cacce tradizionali sono state sospese – dati che gli esperimenti contestati permetteranno finalmente di ottenere".
Il giudice del Tar ha ritenuto che l'autorizzazione ad una cattura temporanea di uccelli, senza alcuna raccolta, secondo le condizioni e i metodi di controllo stabiliti, consentirà di raccogliere dati scientifici con l'obiettivo di valutare la percentuale di catture accidentali causate da l’utilizzo dei tradizionali metodi di cattura nonché i danni inflitti ad esemplari non mirati , senza prescindere dagli obiettivi della cosiddetta direttiva “uccelli”.
Ha inoltre osservato che questa autorizzazione, presa nel quadro di un protocollo sperimentale nazionale, realizzato sotto il controllo dell'Ufficio francese per la biodiversità , risponde alla doppia censura della Corte di giustizia dell'Unione europea e del Consiglio di Stato sull'insufficienza dei dati scientifici disponibili sulla selettività delle tecniche di caccia tradizionali e fornirà una migliore conoscenza scientifica che consentirà di dimostrare, in futuro, che sono soddisfatte le condizioni necessarie per derogare al regime di protezione previsto dalla direttiva.