Dal prossimo 11 novembre al via il prelievo di storni in Puglia lungo il litorale della piana olivetata tra Bari e Brindisi e lungo la fascia pedegarganica della provincia di Foggia. La caccia in deroga proseguirà fino al 21 gennaio 2024, con limiti quantitativi di massimo prelievo di 10.000 unità.
Lo ricorda la Coldiretti regionale, sottolineando che i cambiamenti climatici hanno causato la proliferazione degli uccelli divenuti stanziali causando danni agli oliveti e alle altre produzioni agricole. "Gli storni distruggono le piazzole adibite alla raccolta delle olive – scrive Coldiretti Puglia – e gli olivicoltori sono costretti a contrastare una calamità senza averne gli strumenti, condannati, quasi, a riprogrammare la propria attività agraria per scongiurare la distruzione della produzione. Tra l’altro, non è soltanto l’olivicoltura a risultare colpita, dato che il passaggio degli stormi di storni lascia sugli ortaggi quantitativi di escrementi tali da rendere impresentabile il prodotto sul mercato. Gli storni trovano ristoro notturno nelle aree protette, per riprendere le scorribande alimentari diurne ormai da mesi, dato che il caldo anomalo degli ultimi anni ha fatto convertire la specie protetta da migratoria a stanziale.
In Puglia, continua Coldiretti, sono enormi i danni causati dalla fauna selvatica, con i cinghiali distruggono le coltivazioni e attaccano gli uomini e gli animali allevati – conclude Coldiretti Puglia - come anche i lupi e i cani inselvatichiti, gli storni azzerano la produzione di olive e distruggono le piazzole, le lepri divorano letteralmente interi campi di ortaggi, i cormorani mangiano i pesci negli impianti di acquacoltura, ma anche i pappagalli verdi che divorano frutta e mandorle, con un danno pari ad oltre 20 milioni di euro.
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