In Toscana Libera Caccia contesta l'obbligo di rinnovo degli appostamenti fissi di caccia esclusivamente attraverso i Centri di Assistenza Venatoria (CAV). Una pratica che, scrive l'associazione, potrebbe comportare disagi e ulteriori spese per i cacciatori, già gravati da oneri crescenti nell'esercizio dell'attività venatoria in Toscana.
"Questa imposizione - scrive Sisto Dati, Vice Presidente Vicario Anlc - costringerà i cacciatori, in gran parte anziani, a viaggiare per chilometri per adempiere a questo rinnovo, causando notevoli disagi. I CAV, situati principalmente nelle città capoluogo di provincia, lasciano scoperti vasti territori e vallate, rendendo complicata l'operazione di rinnovo. Tutto il processo che sarà gestito dai CAV dovrà poi essere riesaminato dagli uffici caccia regionali, generando doppie procedure burocratiche".
Libera Caccia chiede dunque di mantenere la libertà di scelta per i cacciatori, consentendo loro di gestire autonomamente le pratiche di rinnovo degli appostamenti fissi o di ricevere supporto gratuito dalle associazioni venatorie.
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