Acceso dibattito in Emilia Romagna a seguito del rinnovo del Piano faunistico Venatorio scaduto. In Commissione Politiche Economiche è stata infatti approvata la proroga di due anni del Piano, ma sono state avanzate critiche per la mancanza di aggiornamenti con dati scientifici e per la sua obsolescenza, considerando le mutate condizioni ambientali e le nuove emergenze, come la Peste Suina Africana o il controllo delle specie fossorie, malgrado l'accaduto con la recente alluvione.
In particolare l'esponente della Lega Massimo Pompignoli ha espresso le proprie preoccupazioni per la scelta di prorogare il Piano del 2018 anzichè predisporre i necessari aggiornamenti. La Lega non ha votato contro al fine di evitare il blocco dell'attività venatoria. "In assenza della proroga del Piano faunistico venatorio, i cui dati risalgono comunque al 2018, ci sarebbero ripercussioni non solo sul calendario venatorio in corso di validità ma anche sui piani di controllo approvati e che si dovranno approvare" scrive il consigliere.
"Anche l’Unione Europea si è ammorbidita sulla “Direttiva Habitat” ma qui in Regione Emilia – Romagna siamo costretti a sottostare ancora ad un parere non vincolante di Ispra e alle indecisioni di una Giunta multicolore, tutt’altro che compatta. Assistiamo a ricorsi continui da parte delle associazioni ambientaliste ma, comunque, la Giunta preferisce prorogare di due anni un Piano già vetusto all’epoca della prima votazione nel 2018".
Per il Consigliere Pompignoli, "Sarebbe stato opportuno coinvolgere le Associazioni Venatorie e gli Istituti Scientifici", "ancora una volta, prendiamo atto dell’ennesima occasione mancata", ribadisce il Consigliere Pompignoli.
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