Sabato scorso, davanti al palazzo di Regione Liguria, alcuni animalisti hanno organizzato un sit in mostrando dei cartelloni con una sorta di classifica accusatoria nei confronti degli amministratori pubblici sulla gestione venatoria.
Al primo posto per la crudeltà nei confronti degli animali è stato citato il Vicepresidente della Regione, nonchè Assessore alla Caccia Alessandro Piana, al quale è stata attribuita la colpa di essersi distinto per "agevolare ogni pratica venatoria", consentendo in particolare "una deregulation nella caccia al cinghiale". Al secondo posto è accusato il Consigliere regionale leghista Alessio Piana. Sua la colpa, secondo gli animalisti, di aver promosso la norma che ha concesso l'utilizzo di arco e frecce per la caccia agli ungulati, per altro previsto dalla legge nazionale. Al terzo posto gli animalisti piazzano l'intero Nucleo di Vigilanza faunistico ambientale, accusandolo di essere ormai impegnato quasi esclusivamente nel controllo faunistico tralasciando, a loro dire, compiti prioritari quali la vigilanza venatoria.
Su questo ultimo punto, si registra l'intervento dell'On. Francesco Bruzzone. “Pur pensandola in modo diametralmente opposto ai soggetti che hanno fatto una classifica attribuendo premi di crudeltà verso gli animali, ritengo legittima la libera espressione di giudizi politici. Penso invece sia vergognoso e inaccettabile accusare il nucleo di vigilanza regionale faunistico-ambientale di non fare bene il proprio mestiere. Sono lavoratori pubblici che vanno apprezzati per il lavoro svolto, in particolar modo perché lavorano al servizio della incolumità di tutti, con interventi tesi a ridurre o ad eliminare il rischio di pandemia da peste suina.
Puntare il dito contro il nucleo di vigilanza regionale non rientra nel modo più assoluto in un giudizio accettabile e personalmente chiedo che il Gruppo Animalisti Genovesi, le associazioni Gaia Animali e Ambiente e Lav, chiedano scusa per le gravi accuse rivolte a questi lavoratori pubblici” ha sottolineato Bruzzone.
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