Riceviamo una nota da Giuseppe Costa, cacciatore e dirigente venatorio (Anuu Massa Carrara) che informa di come stia prendendo forma un nuovo progetto nel panorama italiano: "DC Il Partito della Terra", l'iniziativa di Sergio Marini, ex Presidente Nazionale Coldiretti (2007-2013), per unire agricoltori, cacciatori, allevatori, pescatori, boscaioli e custodi del territorio in difesa della biodiversità e della cultura rurale.
Questo team nazionale, aperto a tutti i cittadini interessati alla salvaguardia delle tradizioni rurali, si pone come dipartimento all'interno della Democrazia Cristiana, promuovendo con orgoglio i valori legati alle tradizioni del territorio italiano.
L'obiettivo fondamentale è quello di sostenere politiche incentrate sulla qualità e tipicità del cibo, abbracciando concetti come la "filiera corta" e il concetto del "km zero". Si vuole contrastare l'avanzare di proposte che mirano a sostituire i prodotti tradizionali con alternative come farina di grilli, insetti essiccati o carne sintetica ottenuta in laboratorio.
La produzione alimentare tradizionale è sotto pressione: gli allevamenti zootecnici sono minacciati dalla presenza del lupo, che oltre a mettere a rischio gli animali stessi, compromette la produzione di latte e formaggi. Anche la caccia ha subito un declino a causa di leggi più severe e resistenze burocratiche spesso basate su aspetti emotivi e pseudo-culturali.
Ulteriori problematiche emergono dall'introduzione di specie non autoctone: la nutria danneggia l'agricoltura e gli argini delle acque, mentre i cormorani creano perdite economiche nell'itticoltura. Corvidi e storni, definiti come specie opportuniste, danneggiano le colture agricole e altri uccelli.
La ricerca indica che il controllo dei predatori può portare a un aumento delle produzioni rurali e a una riduzione delle spese per risarcire i danni subiti dagli agricoltori. In questo contesto, si propone l'inserimento immediato dello storno nell'elenco delle specie cacciabili.
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