Il Ministero della Salute ha respinto la richiesta avanzata dall'Associazione Nazionale Libera Caccia di una deroga all'uso di richiami vivi nelle postazioni temporanee di caccia nelle zone ad alto rischio A e B. La decisione è stata presa in considerazione della situazione epidemiologica attuale, che evidenzia nuovi casi di positività sia negli uccelli selvatici che nei domestici.
Lo si apprende da una circolare del 18 gennaio del Segretario Generale Giovanni Leonardi, nella quale si risponde alla richiesta di Anlc di derogare al divieto, imposto dal dispositivo dirigenziale del 5 dicembre, di utilizzo di richiami vivi appartenenti all’ordine degli Anseriformi e Caradriformi nelle aree considerate a rischio.
Secondo il parere del Centro di Referenza, attualmente non è possibile valutare il rischio connesso all'utilizzo di tali richiami vivi. Questa difficoltà di valutazione è attribuita all'estrema variabilità nelle modalità di detenzione e uso dei richiami, nonché alle garanzie fornite dagli utilizzatori nel mitigare il rischio e all'effettiva praticabilità dei controlli sanitari necessari.