Giustificare la caccia ai turdidi ben oltre le date di chiusura richieste da Ispra (10 gennaio), è possibile. Come abbiamo visto, alcune tra le Regioni che hanno portato dati aggiornati e dettagliati che abbiano dimostrato il buono stato della specie in oggetto, non hanno subito stop nonostante gli immancabili ricorsi animalisti davanti ai Tar.
Una di queste è la Toscana. Il primo riferimento portato in motivazione è alla legge 157/92 (art. 18), che stabilisce l'arco temporale per la caccia dalla terza domenica di settembre al 31 gennaio. Si passa poi alla classificazione IUCN: il tordo bottaccio è classificato come "Least concern" dall'International Union for Conservation of Nature, ovvero a bassa minaccia di estinzione, appartenendo a specie abbondanti e diffuse. Altro step: la consistenza numerica locale. Dati del COT (Centro Ornitologico Toscano) rivelano infatti un aumento della popolazione nidificante in Toscana.
Si passa poi all'analisi dei prelievi. Con una stima di 75-120 milioni di coppie in Europa, il prelievo medio in Toscana negli ultimi 25 anni rappresenta solo lo 0,2% del minimo dei soggetti riproduttori europei. La maggior parte avviene durante la migrazione autunnale, sostituendo in gran parte la mortalità naturale, mentre il prelievo medio a gennaio rappresenta solo l'8,5% dell'intero carniere annuale, indicando un impatto relativamente basso.
In aggiunta si portano i dati e le analisi sulle ricatture e altri monitoraggi, che indicano un inizio della migrazione prevalentemente nell'ultima decade di gennaio. L'osservazione diretta sul campo, quindi, contraddice il recente aggiornamento dei Key Concepts che indica nella prima decade di gennaio l’inizio della migrazione prenuziale. Mentre i dati relativi alla fenologia della migrazione del tordo bottaccio ricavati dalla lettura dei tesserini venatori toscani, indicano (vd. grafico seguente) un aumento dei capi abbattuti e della presenza relativa (Indice Cinegetico di Abbondanza) nell’ultima decade di gennaio, possibile indizio di un inizio della migrazione in Toscana nell’ultima decade di gennaio.
Infine si cita il principio di Omogeneità. Ovvero si unifica la data di chiusura della caccia al 31 gennaio per le specie della famiglia dei turdidi.
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