In un comunicato stampa Federcaccia commenta la sentenza del Consiglio di Stato che ha imputato ad Ispra inadempienze sulla determinazione delle piccole quantità prelevabili per la caccia in deroga.
Migratoria. Piccole quantità: del Consiglio di Stato una sentenza di grande importanza
Con sentenza 31/1/2024, n. 982 il Consiglio di Stato ha accolto l’appello proposto da Regione Liguria, con il supporto di Federcaccia, ANUU, Arcicaccia, Enalcaccia e LiberaCaccia, accertando l’illegittimità del rifiuto di ISPRA di determinare le c.d. piccole quantità di cui all’art. 19-bis, comma 3, legge n. 157/1992, al fine dell’attivazione delle deroghe ai sensi dell’art. 9, comma 1, lett. c) della direttiva uccelli.
Il Consiglio di Stato ha affermato che le motivazioni di ISPRA – secondo cui (i) sarebbe impossibile determinare le piccole quantità per la gran parte delle specie di passeriformi e (ii) a ciò osterebbe la procedura di infrazione numero 2006/2131 a carico dello Stato italiano – sono illogiche.
Secondo il Giudice amministrativo “Ciò che l’ISPRA avrebbe dovuto invece fare è dare effettiva applicazione ai criteri di cui alla Guida e determinare di conseguenza la piccola quantità, ovvero spiegare, sempre con riferimento a quei criteri, per qual motivo la determinazione non fosse in concreto possibile”.
Federcaccia osserva che, se ISPRA è tenuta a dare effettiva applicazione ai criteri della “Guida alla disciplina della caccia nell’ambito della direttiva 79/409/CE sulla conservazione degli uccelli selvatici”, non sembra che residuino poi margini per rifiutarsi di determinare le piccole quantità, atteso che la stessa Guida prevede una norma di chiusura per consentire agli Stati membri di calcolare le piccole quantità anche in assenza di dati (v. par. 3.5.39 della Guida secondo cui “In mancanza di tali dati o in presenza di dati incompleti sarà necessario utilizzare stime minime della consistenza numerica della popolazione e dei tassi di mortalità, sulla base dei migliori dati disponibili”.
La pronuncia del Consiglio di Stato è il frutto di un’intuizione della politica ligure (in particolare di Francesco Bruzzone e di Alessio Piana) e del presidente regionale di Federcaccia, avv. Andrea Campanile, nonché del supporto fornito da ANUU, Arcicaccia, Enalcaccia e LiberaCaccia.
Federcaccia non nasconde la grande soddisfazione per tale pronuncia che riapre una questione che ISPRA aveva “congelato” da ormai quasi vent’anni; occorre tuttavia non cedere a facili trionfalismi in quanto si tratta di un primo (anche se fondamentale) tassello del complesso procedimento per l’attivazione delle deroghe.
Si ringrazia l’avv. Pietro Balletti che ha patrocinato Federcaccia e le altre associazioni venatorie in questa importante partita.
Ufficio Stampa Federazione Italiana della Caccia
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