Paolo Sparvoli, presidente di Libera Caccia, ha espresso solidarietà a Manuela Puletti dopo l'increscioso episodio che ha visto diversi manifestanti aderenti alle associazioni ambientaliste scagliarsi con insulti e gravi minacce contro la consigliera, durante un sit in organizzato davanti alla Regione contro l'emendamento che ha aperto alla circolazione motorizzata su sentieri e mulattiere. Di seguito il comunicato pubblicato sul sito di ANLC.
"Purtroppo, è accaduto di nuovo. E purtroppo accadrà ancora. Questa volta, ad affrontare con coraggio e coerenza politica un gruppetto di anticaccia sempre più scalmanati e offensivi è stata la consigliera della Regione Umbria Manuela Puletti, colpevole solo di difendere a testa alta le sue ragioni di amministratrice pragmatica che non cede ai ricatti politici degli estremisti più intolleranti e alla loro incivile violenza verbale.
Le poche parole della consigliera Puletti, scritte sul suo profilo Facebook, spiegano benissimo il clima di ostilità e livello di inciviltà e di intolleranza raggiunto: “Questa mattina ho affrontato una delegazione di ambientalisti provenienti da più Regioni, in piazza Italia che manifestavano contro di me e ‘l’emendamento Puletti’ che norma la circolazione dei veicoli a motore nei sentieri, mulattiere o viali parafuoco. Ho scelto di esserci a testa alta, con coraggio, convinta che nel principio di convivenza si possa trovare una soluzione, ma soprattutto convinta che né i cacciatori né gli enduristi sono delinquenti, La differenza la fa chi, come me, ha scelto di esserci nel pieno principio di condivisione e chi invece si è distinto per insulti, minacce ed offese, TANTO DA DOVER ANDARE VIA SCORTATA! Ecco chi fa la differenza”.
Mentre a nome mio personale e di tutta la Libera Caccia umbra e nazionale formulo la più viva e affettuosa solidarietà alla coraggiosa politica, sento il dovere di sollecitare il governo a prendere misure idonee ad evitare che il fanatismo di pochi continui a disinformare, inquinando la normale dialettica politica di una regione e di uno Stato civile.
Ad esasperare gli animi dei cittadini e ad alimentare le proteste, contribuisce, infatti, una campagna orchestrata in maniera scorretta e faziosa che riesce, del tutto impunemente, a diffondere notizie allarmistiche destituite di ogni fondamento.
L’esempio più eclatante di questa feroce e spietata criminalizzazione della caccia si ha leggendo un disgustoso rapporto pubblicato periodicamente da una associazione animalista e antiarmi che, in questa stagione 2023-2024, ha spacciato per incidenti di caccia “avvenuti in ambito extra-venatorio” ben sette morti in più, vittime di comuni omicidi. Questa squallida e disgustosa metodologia è riuscita quindi a far salire i 5 morti avvenuti durante la legale attività venatoria (il numero più basso di sempre!) fino a 12.
Finché sarà permessa questa intollerabile forma di propaganda allarmistica, temo che i politici seri e coerenti come Manuela Puletti – e insieme a lei tutti noi cacciatori – avranno enormi difficoltà a far valere i nostri legittimi e sacrosanti diritti. Ma il fanatismo non può e non deve avere il sopravvento!
Il Presidente Paolo Sparvoli
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