A partire dalla mattina del 6 febbraio, l'Esercito italiano è ufficialmente impegnato nella lotta contro la diffusione della peste suina africana nel piacentino. Nella zona di Ottone, situata nell'Alta Valtrebbia, i militari stanno impiegando droni per monitorare la presenza di carcasse di cinghiali nei boschi.
Il monitoraggio si concentra esclusivamente sulle carcasse e non contempla la ricerca dei cinghiali vivi. L'intervento dell'Esercito è stato attivato dopo una riunione del gruppo organizzativo tecnico presso la sede della Provincia, convocata sotto la direzione del Commissario nazionale Vincenzo Caputo.
Caputo, nelle scorse settimane aveva annunciato il coinvolgimento di militari appositamente addestrati da inviare nelle zone più problematiche. "Il personale messo a disposizione dal Ministro Crosetto - ha riferito il Commissario - ha già fatto delle esercitazioni sul campo, ci stiamo impegnando con un primo contingente tra i 200 e i 250 uomini e donne addestrati ad intervenire". Nei prossimi giorni nella Provincia di Piacenza e su altre realtà territoriali l'Esercito sarà inviato a fare attività di coordinamento per il depopolamento del cinghiale.
All'incontro hanno preso parte responsabili e tecnici della Provincia, della Regione e dell'Ausl, oltre alla Polizia Provinciale di Piacenza e Parma.