L'Ufficio Studi e Ricerche Fidc in una nota respinge le accuse della LIPU riguardo a presunte violazioni da parte delle Regioni della Direttiva Uccelli e attività illecite di bracconaggio durante la stagione di caccia 2023-24.
La Federazione Italiana della Caccia ha sottolineato che i Calendari Venatori sono stabiliti dalle Regioni italiane in conformità alla Legge n. 157/92 e non dai pareri dell'Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale (ISPRA).
La Federcaccia ha contestato le affermazioni della LIPU, definendo le argomentazioni prive di fondamento e pregiudiziali nei confronti della caccia. In particolare, ha respinto le accuse riguardanti le specie in cattivo stato di conservazione, sottolineando che i Piani di gestione approvati dalla Conferenza Stato-Regioni prevedono contingenti per il prelievo degli animali, contribuendo così al miglioramento ambientale.
Secondo Fidc, Lipu cita a sproposito gli articoli della Direttiva Uccelli, come l'articolo 2, che in realtà stabilisce che gli Stati membri mantengano e adeguino (non proteggano) le popolazioni di uccelli selvatici in base alle esigenze ecologiche, scientifiche e culturali, pur tenendo conto di quelle economiche e ricreative. Ne consegue che le culture dei popoli (tra cui vi è la caccia) sono un fattore da tenere in considerazione nelle scelte degli Stati membri sulla gestione degli uccelli.
"Ancora più sconcertante la citazione dell’articolo 3 paragrafo 1 che riguarda proprio il mantenimento e la ricostituzione degli habitat per gli uccelli, come sopra citato, un’attività in cui i cacciatori, e non certo la LIPU, si stanno impegnando a proprie spese" chiude Fidc.
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