L’obiettivo della Giunta è di presentare il Piano faunistico venatorio regionale entro il 31 dicembre del 2024. Lo ha annunciato l’assessora con delega alla caccia Stefania Saccardi rispondendo all’interrogazione della capogruppo della Lega Elena Meini in merito agli appostamenti fissi di caccia.
“Si tratta – ha spiegato Saccardi – degli appostamenti fissi di caccia in particolare nelle zone soggette a vincoli specifici. Nel caso di decesso del titolare la salvaguardia degli appostamenti fissi è subordinata all’approvazione del nuovo Piano faunistico venatorio regionale, con il quale potranno essere superate le prescrizioni contenuti nei piani provinciali che attualmente regolano la materia”.
“Si ricorda – ha aggiunto – che le prescrizioni previste per gli appostamenti fissi ricadenti nelle zps, le zone di protezione speciale, appartenenti alla rete Natura 2000 non possono essere superate dal regolamento di attuazione della legge regionale numero 3 del 12 gennaio 1994. Per quanto riguarda i tempi del Piano faunistico venatorio regionale, l’aggiornamento di pianificazione alle valutazioni politiche da parte dell’Assessorato è previsto sia predisposto entro il 30 di giugno. L’elaborazione del rapporto ambientale e dello studio di incidenza, a seguito di confronto con i settori coinvolti per la loro impostazione, è prevista entro il 30 settembre del 2024. Entro il 31 ottobre è previsto l’aggiornamento del quadro conoscitivo con i dati territoriali faunistici e venatori più recenti ed entro il 31 dicembre è prevista infine la presentazione della proposta di Piano faunistico venatorio regionale comprensiva di quadro conoscitivo, documento di pianificazione, rapporto ambientale, studio di incidenza e sintesi non tecnica”.
“Si tratta di tempi stabiliti – ha concluso l’assessora Saccardi – tenendo conto anche dell’esigenza di concentrare l’impegno del settore competente in materia faunistico venatoria nella prevenzione dell’attuale emergenza di peste suina africana che sta coinvolgendo anche il territorio toscano in particolare due comuni della provincia di Massa Carrara. Non perché nella regione sia stato trovato un cinghiale infetto, ma è stato ritrovato in una zona a dieci chilometri dal confine con la Toscana. Per questo il provvedimento del commissario riguarderà in modo più pesante Zeri e Pontremoli più altri 5 o 6 della provincia di Massa Carrara. Contiamo di presentare il piano entro la fine dell’anno, ma non è ferma elaborazione del piano c’è una bozza che circola negli uffici tecnici e stiamo recependo le indicazioni e suggerimenti delle associazioni venatorie e di altri soggetti interessati per inserirle subito nella proposta di piano”.
Nella replica la capogruppo della Lega Elena Meini ha detto “di sperare che le tempistiche siano rispettate e che sia la volta buona per la discussione di un piano atteso da molti anni”. “Solo io – ha aggiunto – ho presentato diversi atti dal 2021 ad oggi. Spero che il Piano faunistico venatorio regionale non sia un’eredità da lasciare alla prossima legislatura. Io sollecito spesso su questo tema la presidente della Seconda commissione Ilaria Bugetti e proporrò un’audizione per capire a che punto siamo e per farci trovare pronti per velocizzarne l’iter quando arriverà al nostro esame”.