L'Assessore all'Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Alessio Mammi, ha sollecitato il Governo a dichiarare lo stato di calamità naturale in risposta all'emergenza rappresentata dalla Peste Suina Africana (PSA). Mammi ha ribadito l'importanza di un coinvolgimento forte del territorio e ha espresso preoccupazione per gli effetti economici che la diffusione del virus potrebbe avere sulle aziende agricole.
Nell'incontro tenutosi in questi giorni a Piacenza con rappresentanti di enti locali, associazioni agricole e industriali, Mammi ha evidenziato la necessità di un intervento immediato da parte del Governo per fornire sostegno alle produzioni colpite dalla PSA. A tal fine, è stata inviata una lettera ai Ministri Orazio Schillaci e Francesco Lollobrigida, nella quale si chiede la dichiarazione di stato di calamità naturale.
La dichiarazione di stato di calamità naturale consentirebbe alle aziende agricole e agli allevamenti nelle zone colpite di accedere a benefici fiscali previsti dalla legge, tra cui agevolazioni e sospensioni dei mutui, nonché misure di sostegno per i lavoratori del settore.
Tra le misure proposte per affrontare l'emergenza, l'istituzione del ruolo di subcommissari regionali tra gli assessori delle Regioni interessate, al fine di gestire procedure amministrative straordinarie mirate al contenimento del cinghiale, animale spesso coinvolto nella diffusione della PSA.
La Regione Emilia-Romagna ha già avviato diverse iniziative per contrastare la diffusione del virus, tra cui il potenziamento dei livelli di biosicurezza negli allevamenti e nelle aziende, nonché la strategia di riduzione della popolazione di cinghiali nelle aree critiche.
Inoltre, è stato rinnovato l'accordo con le Polizie Provinciali e sono stati approvati finanziamenti per un totale di 900 mila euro destinati alla riduzione dei cinghiali e al contenimento della PSA sul territorio regionale.
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