Il clima d'odio contro gli appassionati di armi e di caccia ha causato conseguenze sulle procedure di ingresso alla fiera Eos a Veronafiere. I tempi di attesa ai tornelli, anche dovuti ad una grandissima affluenza di pubblico (30 mila persone nel weekend), si sono dilatati in maniera considerevole a causa del rischio di infiltrazioni da parte di esponenti di gruppi contrari alla caccia intenzionati a boicottare la fiera, che ha reso necessario incrementare i controlli da parte delle forze di polizia. Al solito uno sparuto gruppetto di animalisti ha urlato insulti in direzione dei cacciatori e delle loro famiglie, ma non ci sono stati momenti di contatto diretto.
"Dispiace che le forze dell’ordine debbano intervenire per proteggere una pacifica manifestazione di cacciatori e pescatori", ha detto l’assessore veneto alla Caccia e alla Pesca, Cristiano Corazzari, riferendosi al corteo e ai presidi di protesta annunciati da associazioni antiarmi e animaliste. Il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, nel sottolineare il valore e la riuscita di EOS show ha comunque tenuto a ringraziare le forze dell’ordine.
"I cacciatori oggi sono protagonisti di attività che vanno a beneficio di tutta la comunità. Dobbiamo dirlo senza pudore. I cacciatori con il loro volontariato permettono di gestire il territorio e assicurano anche la sicurezza della collettività con le azioni di controllo della sovrappopolazione di cinghiali" ha detto l'Assessore Corazzari.
Numeri lusinghieri per questa edizione dell’EOS Show anche per quanto riguarda anche gli espositori. L’organizzazione si onora di aver raccolto il meglio del Paese e di altri Paesi perché a EOS sono arrivati a 40 i Paesi rappresentati. 676 il totale delle aziende rappresentate. Gli espositori diretti del settore caccia e tiro sono ben 295, il 19% in più rispetto alla passata edizione, mentre sono cresciuti del 34% i marchi rappresentati. I produttori di armi, che rappresentano un’eccellenza tutta italiana, con i distributori, sono 48, sei in più rispetto al 2023.
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