Tra le varie proposte inserite nel ddl Brambilla, che prevede modifiche al codice penale in tema di tutela animale, attualmente all'esame della Commissione Giustizia della Camera, c'è anche una norma che mira ad attribuire alle guardie zoofile delle associazioni animaliste anche funzioni di vigilanza su tutti gli animali, compresi quelli selvatici.
Un punto dolente per le associazioni animaliste, che negli anni hanno intasato le aule dei tribunali amministrativi per vedersi riconosciuta questa qualifica. I limitati poteri delle guardie guardie zoofile, abilitate ad effettuare controlli solo in materia di animali da affezione, (ovvero cani e gatti), sono stati ribaditi negli anni da diverse sentenze che in diversi casi sono culminate nella revoca del decreto di nomina della guardia in oggetto, per aver usurpato una funzione pubblica effettuando controlli venatori e redigendo verbali nei confronti di cacciatori, pur non avendo il titolo.
La possibile attribuzione di questo poter nella legge Brambilla, è stata ritenuta non opportuna dall'Amnvi, che nelle proprie osservazioni sugli emendamenti messi in votazione dal 14 marzo, ritiene che "le funzioni delle suddette guardie non debbano né estendersi né sovrapporsi a quelle dei Servizi Veterinari competenti. Gli emendamenti sostenuti dall'Anmvi eliminano questo scenario".
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